Morto dopo 5 anni di coma: i genitori attendono giustizia

Bressanone. Incredibile ma vero. Si vorranno ancora alcuni mesi perchè il Giudice di pace di Bressanone si dichiari incompetente nel procedimento per la morte di Ilias El Hachimi, il ragazzino di 16...



Bressanone. Incredibile ma vero. Si vorranno ancora alcuni mesi perchè il Giudice di pace di Bressanone si dichiari incompetente nel procedimento per la morte di Ilias El Hachimi, il ragazzino di 16 anni spentosi dopo 5 anni di coma vegetativo in cui si trovava dall’estate del 2014, quando, all’Acquarena di Bressanone, era quasi affogato. Solo nella prossima udienza fissata per aprile 2021, il giudice di pace, che per primo aveva avuto in mano il fascicolo per l’iniziale ipotesi di reato di lesioni colpose, si dichiarerà incompetente perchè nel frattempo l’imputazione è diventata di omicidio colposo. La competenza è dunque passata alla Procura di Bolzano. Ieri mattina si è però svolta una nuova udienza davanti al Giudice di pace a cui hanno presenziato anche i familiari più stretti della vittima. In cinque anni di procedimenti i rinvii disposti dai giudici sono stati ben 15 e ogni volta l’occasione ripropone momenti di forte dolore per il dramma. “Lo diciamo non con polemica, ma con immenso dispiacere: ci sono voluti 6 anni per arrivare ad una prima pronuncia della magistratura – è l’amaro commento dei genitori del piccolo Ilias – C’è tanto rammarico per questo.Si è perso tempo prezioso, senza alcun rispetto per il dolore che proviamo dal lontano 2014. E’ assurdo che in quasi 5 anni (il nostro Ilias, infatti, è deceduto ad aprile del 2019) non si sia nemmeno pervenuti alla conclusione del procedimento penale per il reato di lesioni colpose apertosi inizialmente, per competenza, davanti al Giudice di pace di Bressanone. Ora a seguito della scomparsa di nostro figlio, il reato ipotizzato è diventato quello di omicidio colposo per il quale è invece competente la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano, alla quale è stato assegnato definitivamente il caso e alla quale, con grande rispetto rivolgiamo il nostro più sentito appello: dateci al più presto giustizia”.

I genitori di Ilias, assistiti da Giesse Risarcimento Danni (primario gruppo in Italia specializzato in materia di risarcimento danni e responsabilità civile con sede anche a Trento e Bolzano) dopo aver vissuto il dramma del quasi affogamento e i successivi 5 tragici anni di coma vegetativo,hanno dovuto affrontare in questi anni anche 15 rinvii di udienza per le motivazioni più svariate: mancanza della stenotipia, mancata citazione dei testimoni, trasferimento della sede del giudice, sciopero degli avvocati A primavera del 2020, poi, ci si è messa anche la pandemia da Covid-19. A sei anni dal dramma i genitori di Ilias El Hachimi si ritrovano ad attendere la comunicazione di chiusura delle nuove indagini che la Procura di Bolzano ha potuto assumere per competenza soltanto dopo la morte del giovane, avvenuta ad aprile dell’anno scorso.

Grazie all’incidente probatorio disposto dalla Procura bolzanina nei primi mesi di indagine, una perizia ha già confermato quanto era parso chiaro sin dai primi minuti dopo la tragedia, ovvero che il decesso del ragazzino, seppur avvenuto dopo 5 anni di coma irreversibile, è da mettere in diretta correlazione con l’incidente avvenuto il 7 giugno 2014 nella piscina Acquarena di Bressanone, dove Ilias stava nuotando e giocando in acqua. Nessuno del personale della sicurezza, quel giorno, si accorse del dramma. Fu una ragazzina che nuotava poco distante a dare l’allarme: nuotando, vide il corpo sul fondo della piscina. Ilias venne recuperato e riportato a galla ancora in vita ma i danni al cervello, provocati dalla mancanza prolungata di ossigeno, si rivelarono gravissimi e irreversibili.

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