L’ALLARME

Rifiuti e danni lungo i sentieri. Il Cai: «Emergenza ambientale»

La sezione di Bressanone del Club alpino è impegnata nei lavori di pulizia e messa in sicurezza dei percorsi: «Si trova dai fazzoletti ai pannolini per non parlare di mozziconi e plastica: cose che si decompongono in centinaia di anni»


Fabio De Villa


BRESSANONE. Fazzoletti di carta usati, sacchetti con deiezioni canine, bottiglie di plastica, lattine, pannolini e assorbenti, per non parlare dei mozziconi di sigarette. È di quello che viene rinvenuto sui sentieri nella zona di Bressanone dai volontari della locale sezione Cai.

115 chilometri di sentieri

Sono circa 115 i chilometri di sentieri di montagna che ogni anno vengono ripuliti e messi in sicurezza dal Cai di Bressanone. L’instancabile sodalizio cittadino sbriga regolarmente mansioni di manutenzione ordinaria, pulizia, sostituzione di cartelli indicatori usurati e imbrattati per garantire una piacevole esperienza in montagna a tutti i visitatori in una zona molto ampia che va da Eores alla malga Ackerboden, da Sant’Andrea alla Cima Plose con Cima Gabler, Cima Fana Grande e passo Rodella. “Abbiamo stabilito una giornata all’anno – racconta il responsabile della commissione sentieri del Cai di Bressanone Maurizio Ruaz - in cui i nostri soci ci aiutano nella manutenzione dei sentieri, cosa che accade oramai da decine di anni alla metà di giugno. I soci partecipano sempre numerosi, una media di 23 persone. Tutto questo senza considerare i volontari che durante l’anno percorrono i sentieri per controllarne lo stato e segnalare i problemi”.

Alberi caduti

 “Nel 2020 e 2021 - dice ancora Ruaz - i problemi sono stati tanti perché le precipitazioni intense hanno causato la caduta di centinaia di alberi sui sentieri e, grazie a un contributo del comune di Bressanone e in collaborazione con associazione turistica, abbiamo incaricato una ditta specializzata che ha risolto questa situazione. Nel 2022 abbiamo sostituito 21 cartelli indicatori usurati o imbrattati con scritte. Quest’anno abbiamo sostituito 42 cartelli. Lavoriamo in collaborazione con l’ufficio Demanio e Foreste di Bressanone per il ripristino di sentieri che hanno subito danni dovuti alle intemperie e collaboriamo con l’associazione turistica di Bressanone che ci segnala i problemi che incontrano i turisti quando percorrono i nostri sentieri. Da non dimenticare – continua Ruaz - la collaborazione con la Plose Ag per eventuali cambiamenti di percorso dei sentieri o sistemazioni nella zona delle piste da sci".

Cartelli imbrattati.

"E il problema più importante che riscontriamo in montagna è legato all’immondizia che viene abbandonata lungo i sentieri – precisa Ruaz - Al riguardo è importante ricordarsi le tempistiche con le quali certe immondizie si decompongono: un fazzoletto di cellulosa ci mette minimo tre mesi, mentre un mozzicone di sigaretta ci mette anche 8 anni. Pannolini, assorbenti e bottiglie di plastica ci mettono fino a 450 anni. Inutile aggiungere che l’immondizia è un pericolo per l’ambiente, soprattutto per la fauna. E poi c’è la questione cartelli, con ripetuti imbrattamenti e cancellazioni della dicitura italiana o tedesca dei nomi fino a rendere i cartelli illeggibili e quindi un disservizio per chi frequenta la montagna. E rimediare a tutto ciò ha dei costi per tutta la comunità, finanziari e ambientali”.













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