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Tentato omicidio di Varna, l’aggressore:  «Sconvolto da cosa ho fatto»  

L’avvocato Nettis ha incontrato il 44enne in carcere a Bolzano: «Chiederemo un interrogatorio di fronte al pm e quindi potremo valutare la richiesta degli arresti domiciliari». La donna è in ospedale con ferite in varie parti del corpo



VARNA. L’avvocato Nicola Nettis ha incontrato ieri (11 marzo) in carcere a Bolzano il 44enne, suo assistgito, arrestato nei giorni scorsi a Varna con l’accusa di tentato omicidio in seguito a un litigio con l’ex compagna.

“È sconvolto - ha spiegato Nettis - Non si capacita di come un incontro nato per dar vita a un colloquio, a una discussione sia degenerato in un litigio”.

Il 44enne, di cui non diamo nome e cognome o iniziali per tutelare l’identità della donna aggredita, è stato arrestato nelle prime ore di lunedì dagli agenti del commissariato di Bressanone, intervenuti dopo l’allarme e la richiesta partiti dal figlio dell’ex compagna dell’uomo. Quest’ultimo, salito in casa della donna, 40enne, dopo uno scambio di parole, avrebbe colpito l’ex compagna con pugni anche al volto e le avrebbe quindi messo le mani la collo nel presunto tentativo di soffocarla, per poi sbatterle anche il capo sul pavimento.

A questo punto sarebbe stato decisivo l’intervento del figlio della donna, capace di frenare l’uomo e salvare la madre e lucido nel chiamare i soccorsi medici e le forze dell’ordine. Il 44enne è stato arrestato subito dopo per pericolo di reiterazione di reato.

“Pian piano - ha aggiunto ieri l’avvocato Nettis - cerca di prendere coscienza dei fatti e del disvalore della sua condotta. Questo da un lato porta a una riflessione generale sulla vicenda, dall’altro alimenta il suo disagio. Il disagio di una persona che da una situazione di libertà e normalità di vita e lavoro si trova in carcere, il disagio in cui si inserisce anche l’angosciosa considerazione per le persone che sono coinvolte con lui: la donna e il figlio di lei”.

Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto di fronte alla giudice per le indagini preliminari Elsa Vesco, attraverso il proprio legale il 44enne potrebbe formulare “richiesta di interrogatorio di fronte al pm - ha precisato ancora l’avvocato Nettis - per offrire una ricostruzione dei fatti. Successivamente all’esito dell’interrogatorio, potremo valutare la richiesta di una misura che attenui l’attuale condizione di detenzione, come gli arresti domiciliari”, individuando, come già dichiarato venerdì scorso, “un luogo idoneo sufficientemente distante dalla residenza dell’ex compagna”.

Dopo il drammatico episodio nelle prime ore di lunedì, la donna era stata subito trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Bressanone, dove era stata quindi ricoverata con una diagnosi che parlava di ferite al collo, alla testa e in varie parti del corpo.

 













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