Tribunale

Consiglio di Stato, tre centri scommesse restino aperti a Bolzano anche se a meno di 300 metri dai luoghi sensibili

Ribaltate le sentenze del Tar altoatesino perché questo tipo di luoghi non sarebbe compreso nella definizione di "sale da giochi e di attrazione"



 BOLZANO. Le sale scommesse non sono soggette al distanziometro della Provincia di Bolzano e possono proseguire la loro attività anche se a meno di 300 metri dai luoghi sensibili.

Lo scrivono i giudici del Consiglio di Stato che hanno accolto tre ricorsi di altrettanti gestori di sale scommesse, ribaltando così una serie di sentenze del Tar altoatesino, il quale aveva invece confermato i provvedimenti di revoca dell'autorizzazione all'attività di raccolta scommesse.

La legge provinciale afferma che le sale da giochi e di attrazione non possono essere ubicate in un raggio di 300 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente dai giovani o strutture operanti in ambito sanitario o socioassistenziale. Fondamentale per la decisione del Consiglio di Stato è stata la definizione di "sale da giochi e di attrazione" (dove si trovano le slot machine), che secondo i giudici non comprende le sale scommesse, considerate meno insidiose nell'ambito del fenomeno della ludopatia.













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