IL CASO

Consiglio provinciale di Bolzano, l'opposizione diserta la seduta per protesta

Rinviati gli ultimi due punti all'ordine del giorno. L'assemblea tornerà a riunirsi il 29 luglio



BOLZANO. In apertura della seduta pomeridiana del Consiglio provinciale di Bolzano, rilevando la quasi totale assenza dell'opposizione, Gerhard Lanz (SVP) ha chiesto il rinvio degli ultimi due punti all'ordine del giorno e la chiusura della seduta. Alessandro Urzì (L'Alto Adige nel cuore) ha ritenuto si sarebbe dovuto rilevare già con l'appello la mancanza del numero legale e che era questo, di fatto, il motivo per cui chiedere il rinvio dei lavori dell'aula, e per responsabilità della maggioranza.

Gerhard Lanz (SVP) ha ritenuto «ridicolo» il comportamento dell'opposizione, che per la quarta volta in pochi giorni addossava la responsabilità alla maggioranza: «Noi rinviamo i punti perché vogliamo discuterne anche con l'opposizione». Il presidente Josef Noggler ha invitato ad evitare le accuse reciproche. Carlo Vettori (Alto Adige Autonomia) ha ritenuto che l'opposizione, non avendo nemmeno partecipato all'appello, non fosse nella posizione di poter accusare la maggioranza.

Per tutta la sessione di lavori, il comportamento dell'opposizione era stato volto, di fatto, proprio a impedire i lavori della maggioranza. Il segretario questore Helmuth Renzler ha chiarito che durante l'appello erano 19 i presenti, quindi il numero legale era dato. Il presidente Noggler, rilevando che i due ultimi punti erano stati ritirati, ha dichiarato conclusa la seduta, convocando una seduta dei capigruppo. La prima sessione di lavori di luglio è conclusa. Il Consiglio provinciale torna a riunirsi il 29 luglio.

In mattinata Franz Ploner (Team K) ha chiesto di presentare una presa di posizione dell'opposizione sui lavori della commissione d'inchiesta, ma il presidente Josef Noggler ha spiegato che gli interventi erano ammessi solo su fatto personale o sull'ordine dei lavori. Alessandro Urzì (L'Alto Adige nel cuore - Fratelli d'Italia) ha criticato che l'intervento fosse stato bloccato ancora prima che fosse chiaro il contenuto, ma Noggler ha ricordato che Ploner aveva annunciato il tema del suo intervento, che non c'entra con l'ordine dei lavori. Carlo Vettori (Alto Adige Autonomia) ha aggiunto che Ploner avrebbe potuto organizzare una conferenza stampa: di commissione d'inchiesta si parla in commissione, non nei lavori calendarizzati del plenum.

Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha chiarito che è prassi riferire in aula dopo un'interruzione (richiesta in precedenza dall'opposizione, NdA), ed è questo che si voleva fare; Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha condiviso questa posizione: il tema trattato durante l'interruzione ha una ripercussione sui lavori futuri dell'aula. «Ma non sui lavori previsti dall'attuale ordine del giorno», ha replicato il pres. Josef Noggler.

Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha segnalato che anche l'intervento del presidente Kompatscher in merito non era all'ordine del giorno, ma era stata accettata, e ribadito che quanto discusso riguardava i lavori del Consiglio. Noggler ha fatto riferimento all'art. 66 del Regolamento che disciplina gli interventi per fatto personale e ordine dei lavori, che non comprendono casi come quello in esame. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha replicato allora che l'opposizione avrebbe allora lasciato l'aula, e così è stato.













Altre notizie

Attualità