LA NOTA

Coronavirus, Kompatscher duro col Governo: "Fase 2, sbagliato l'approccio"

"Si procede in modo centralistico mostrando scarsa fiducia nel senso di responsabilità dei cittadini"

Leggi anche - L'Unione Commercio chiede di ripartire il 4 maggio - Il settore alberghiero ha bisogno di date certe



BOLZANO. Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha fissato ieri (26 aprile) le tappe della ripartenza delle attività economiche con nuove regole per i contatti sociali e le attività all'aperto dei cittadini.

Critico il presidente della Giunta altoatesina. In particolare il commercio, il turismo ma anche parrucchieri ed estetisti, secondo Kompatscher, hanno bisogno di una prospettiva per la riapertura chiara e soprattutto vicina nel tempo. Le regole, questa la riflessione del presidente altoatesino, le date e le prescrizioni contenute nel nuovo decreto sono secondo caratterizzate da un approccio centralistico e burocratico.

"Nessuna considerazione delle specifiche esigenze"

"Nelle numerose videoconferenze che ho avuto con gli esponenti del Governo ho più volte chiesto che a livello statale per la Fase 2 fossero emanati solo criteri e linee guida. Si sarebbe dovuto lasciare alle Regioni e alle Province autonome la decisione finale su quali provvedimenti e regole adottare, sulla base delle rispettive situazioni epidemiologiche e delle specifiche esigenze dell'economia locale. Purtroppo i presidenti delle altre Regioni hanno adottato solo per pochissimo questo approccio autonomista, per poi dichiararsi d'accordo con regole dettagliate e centralizzate, probabilmente per evitare di doversi assumere direttamente la responsabilità delle decisioni" ha detto Kompatscher.

"Pochissimi spazi di manovra a livello locale"

"Inoltre è diventato per noi quasi impossibile programmare riaperture anticipate, anche se la situazione epidemiologica e la responsabilità dimostrata dalla popolazione le consentirebbero" prosegue il presidente. "Sin dall'inizio abbiamo scelto in Alto Adige un approccio basato sul senso di responsabilità delle cittadine e dei cittadini in una società matura, mossa da volontà e obiettivi comuni. Questo approccio si è dimostrato quello giusto, anche se in questo modo non sono mancate le critiche anche a questa scelta. L'approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili e di conseguenza un ampio programma di controlli e monitoraggi, non rispecchia né la situazione attuale in Alto Adige né il carattere stesso della nostra popolazione” prosegue Kompatscher.













Altre notizie

Elezioni

Comunali a Laives, 180 candidati in 12 liste

Sei in lizza per fare il sindaco: Claudia Furlani, Sara Endrizzi, Giovanni Seppi, Emilio Corea, Matteo Gazzini e Bruno Ceschini. Uniti per Laives (34) si conferma la lista più nutrita, M5s e Team K (8) le più scarne


Massimiliano Bona

Attualità