Tribunale

Gomitata a un avversario, pagherà l'assicurazione

Ribaltato il verdetto di primo grado che aveva penalizzato un giocatore del Laion. All’attaccante era stato contestato – nella prima sentenza – il dolo per la volontarietà del gesto


Massimiliano Bona


VAL D'ISARCO. Ci sono voluti 8 anni e due gradi di giudizio per dirimere una controversia tra due giocatori amatoriali a seguito di un fallo di gioco - una gomitata all'altezza della trachea - di un attaccante ai danni di un difensore con un importante risarcimento danni. All'autore del fatto, un giovane di Laion, in primo grado era stato contestato il dolo e non la colpa con la conseguenza che l'assicurazione non gli avrebbe rimborsato un solo centesimo. Dopo la sentenza avversa emessa dal Tribunale di Bolzano è stato necessario l'intervento dell'avvocatessa Lisa Brembati che è riuscita a ribaltare il verdetto con la sentenza della Corte d'Appello di Trento, Sezione distaccata di Bolzano.

I fatti.

L'infortunio di gioco risale al 14 novembre 2015 e i fatti si svolsero presso il campo sportivo di Laion durante una partita di calcio amatoriale organizzata dal Verband der Sportvereine Sudtirol - meglio noto come Vss, tra le squadre del C.F. Vipiteno Sterzing Freizeit e dell'ASC Laion Raiffeisen. Durante la fase della battuta del calcio d'angolo, due giocatori, l'uno attaccante del Laion e l'altro difensore del Vipiteno, vennero a contatto con un conseguente infortunio ai danni di quest'ultimo. Nel dettaglio, l'attaccante del Laion colpì con una gomitata il difensore del Vipiteno all'altezza della trachea. Il Tribunale di Bolzano, in prima battuta, ritenne il giocatore del Laion responsabile per dolo per l'accaduto, in quanto, a suo dire, aveva volontariamente colpito l'avversario e, dunque, lo condannava a risarcire il danneggiato, senza godere della manleva (obbligazione assunta verso altri di sollevarli dalle conseguenze patrimoniali negative di un dato evento) da parte della propria assicurazione ed a rimborsare le spese legali.

Verdetto ribaltato in secondo grado.

La sentenza è stata integralmente riformata dalla Corte d'Appello. "Nel caso di specie - spiega l'avvocatessa Brembati - la corte d'appello ha escluso il dolo. In buona sostanza i giudici hanno ravvisato solo la colpa nella condotta fallosa del giocatore del Laion". Di conseguenza, la Corte d'Appello ha accolto la domanda di manleva nei confronti dell'assicurazione, condannando quest'ultima al risarcimento di tutti i danni patiti dal giocatore del Vipiteno e al rimborso delle spese legali.

Pagherà l'assicurazione.

La presidente della corte d'appello Isabella Martin ha condannato dunque Assimoco S.p.A. a rifondere all'appellante le spese di lite e resistenza, che per il giudizio di primo grado ammontano a 7.616 euro per i compensi d'avvocato, oltre al 15% di rimborso spese forfetarie sui compensi, oltre a 610 per spese varie e a 6.946 euro per compensi d'avvocato, oltre al 15% di rimborso di spese forfetarie sui compensi, oltre a 777 euro per contributo unificato. Va da sè che se fosse stata confermata la sentenza di primo grado per i calciatori - coinvolti in ogni partita in scontri più e meno duri - si sarebbe profilato un futuro ad altro rischio con l'esposizione a risarcimenti anche a 4-5 zeri.













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