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Il Consiglio di Stato: slot machine, legittimo vietarle vicino ai luoghi sensibili

Trento, bocciati i ricorsi contro le disposizioni del Comune. Gli esercizi interessati dai ricorsi sono stati sanzionati con 1.660 euro per ogni macchina funzionante ed è stata disposta l'immediata rimozione

IL PERSONAGGIO Martha Stocker: "La mia crociata contro il gioco d'azzardo"



TRENTO. Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Trento, stabilendo la legittimità della norma che vieta le slot machine nei pressi dei luoghi ritenuti sensibili. Erano stati, infatti, fatti dei ricorsi contro i provvedimenti emessi dalla Polizia locale del capoluogo per disporre la rimozione degli apparecchi di gioco in quanto ritenuti troppo vicini a edifici pubblici (quali scuole, chiese, Rsa) nel rispetto della normativa provinciale vigente.

I giudici amministrativi, però, hanno riconosciuto la piena legittimità costituzionale della normativa che tutela i soggetti più vulnerabili e non contrasta né con l'articolo 41 della Costituzione (tutela dell'iniziativa privata) né con il diritto europeo, che ammette deroghe riguardo alla libertà di prestazione di servizi se giustificate da motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza o di sanità pubblica.

Le norme sono state recepite dal Consiglio comunale di Trento nel 2017 e di seguito è stata disposto che tutti gli apparecchi da gioco installati in esercizi all'interno delle aree considerate sensibili avrebbero dovuto essere rimossi entro il 12 agosto 2020, poi prorogata per i soli esercizi specialistici (sale giochi e scommesse) al 12 agosto 2022.

Secondo i dati aggiornati al 2022, sui 37 esercizi totali all'interno dei quali erano ancora installate gli apparecchi (28 sale gioco, sette pubblici esercizi di somministrazione e due tabacchini) vi erano 22 sale gioco e scommesse collocate a meno di 300 metri dai luoghi sensibili e quindi interessate dall'obbligo di rimozione.

Gli esercizi interessati dai ricorsi stati sanzionati con 1.660 euro per ogni macchina funzionante ed è stata disposta l'immediata rimozione. Altri tre ricorsi sono in attesa di definizione al Tar di Trento. 













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