Aeroporto, riprendono gli scavi Fatta la prima riunione operativa 

Lo scalo a Bolzano-San Giacomo. Gostner: «Non ho fretta, anche perché inizieremo solo con i contagi azzerati» La trentina Zampedri farà i lavori di ampliamento. «I voli per Roma con il Dash 8 potrebbero partire con la pista attuale»


Massimiliano Bona


Laives. Si è svolta la prima riunione operativa di cantiere per l’ampliamento del sedime dell’aeroporto, i cui lavori riguardano – nel dettaglio – la rete perimetrale dello scalo, la strada perimetrale interna e la strada perimetrale esterna. Il responsabile dei lavori è il bolzanino Stefano Tosetto, il coordinatore della sicurezza Nicola Zuech di Cles e il committente l’imprenditore bolzanino Josef Gostner, che ha vinto l’ultima importante partita davanti al Consiglio di Stato. I camion torneranno ad andare avanti e indietro con terra e ghiaia e lo stato dei lavori - ampliamento della pista e fascia di sicurezza compresi - saranno ben visibili a tutti dall’accesso di via Manzoni, a San Giacomo, in mezzo ai campi. Previsti sei mesi per l’ultimazione dell’opera, quindi se ne parlerà all’inizio del 2021.

Dottor Gostner, allora si riparte davvero con i lavori tra San Giacomo e Bolzano?

«La scorsa settimana è stata fatta la prima riunione operativa di cantiere a cui hanno partecipato i responsabili della ditta trentina Lorenzo Zampedri Srl che eseguirà materialmente gli scavi».

C’è chi sostiene che lei abbia fretta...

«Niente di più sbagliato. Ho tutto il tempo per rispettare il mio cronoprogramma iniziale. Anche perché non è proprio questo il momento per iniziare a volare».

In che senso?

«Partirò solo con i contagi azzerati, o quasi. Altrimenti, per gli spostamenti interni, l’aereo non sarà certo il mezzo più attrattivo per muoversi».

Ma lei potrebbe far partire i voli di linea per Roma, calendarizzati per dicembre, anche senza gli annunciati lavori alla pista?

«Certo che sì. Copriremo la tratta per la capitale con i Dash 8, per i quali non c’è assolutamente bisogno di una pista più lunga. È per questo che di recente ho dichiarato che a fermarci potrà essere solo il Covid».

Quanti passeggeri è in grado di trasportare il Dash 8 a cui lei ha fatto cenno?

«Ottanta, un numero più che ragionevole per la nostra realtà».

Le statistiche.

L’aeroporto di Bolzano, in questi mesi, come molti erroneamente sono forse portati a pensare, non è mai stato chiuso. Solamente nel mese di giugno i movimenti sono stati 1.135 con poco meno di 600 passeggeri. «Tra loro - confermano dall’aeroporto - anche diversi turisti stranieri arrivati per trascorrere le vacanze sulle Dolomiti a bordo di voli privati o aerotaxi».

Come dire che anche in tempi di Covid - con le note restrizioni legate ai charter - c’è chi si muove in aereo per venire a Bolzano. Tra qualche mese tra Bolzano e Laives torneremo a vedere, dunque, i Dash 8, che fanno parte di una famiglia di aeroplani di linea con motori a turboelica. Il Dash 8 fu progettato come velivolo a corto raggio, che doveva sostituire i modelli degli anni '60 e '70 su un numero sempre crescente di linee regionali. La nuova serie 400 fu dotata di una fusoliera più lunga per ospitare fino a 78 passeggeri e motori due volte più potenti, che consentirono di raggiungere una velocità di crociera fino a 650 km/orari.

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