Case di riposo, vaccinati metà dei collaboratori

Laives. Ieri è stata una giornata di vaccinazioni per gli ospiti (una cinquantina) della casa di lungodegenza Domus Meridiana a Laives. Martedì era stato fatto altrettanto alla casa di riposo in via...



Laives. Ieri è stata una giornata di vaccinazioni per gli ospiti (una cinquantina) della casa di lungodegenza Domus Meridiana a Laives. Martedì era stato fatto altrettanto alla casa di riposo in via Peter Mayr. “La campagna vaccini nella nostra residenza per anziani - spiega Elisa Grazzi, direttrice della struttura - è iniziata martedì. Al mattino sono stati vaccinati gli ospiti, nel pomeriggio il personale. Dei 57 ospiti presenti quel giorno nella struttura ne sono stati vaccinati 54. Dei 78 collaboratori, ne sono stati vaccinati 39, la metà. Sei collaboratori non sono stati vaccinati perché, in base alle direttive dell’azienda sanitaria, non rientravano nelle categorie prioritarie in quanto positivi al coronavirus negli ultimi tre mesi. Di conseguenza si è fatto vaccinare il 54% dei collaboratori che ne aveva diritto. Se si considera solo il personale addetto all’assistenza, la percentuale sale al 66%. A mio giudizio – afferma Grazzi - questo è un buon inizio. L’organizzazione è stata impeccabile, cosa non facile dati i tempi ristretti. Per questo ringrazio il nostro team interno, guidato dal responsabile tecnico-assistenziale Uwe Bodi e dall’infermiera Alessia Toso, e il medico dottor Bertamini”.

“Sono fiduciosa - continua Grazzi - che la prossima volta si faranno vaccinare anche altri collaboratori. Credo che in questa fase sia importante spiegare in modo comprensibile a tutti come funziona la vaccinazione, per contrastare la paura rispetto a un vaccino nuovo. Sarebbe utile avere del materiale informativo completo e scritto in modo semplice. L’Azienda sanitaria a fine dicembre aveva parlato di un volantino informativo, che però non è ancora arrivato”.

Analoga la situazione alla Domus Meridiana ieri: “Sono una cinquantina gli anziani vaccinati – dice Marco Maffeis, il direttore – mentre alcuni ospiti non sono al momento nella struttura perché si trovano alla clinica Bonvicini a Bolzano. Quanto ai nostri operatori, ha deciso di sottoporsi alla vaccinazione circa il 30 per cento. Anche qui, chi ha avuto il Covid e ne è uscito, intanto non ha avuto necessità di vaccinarsi perché immune per un certo periodo. Va detto che, dopo l’esperienza maturata nella prima ondata di contagi, la scorsa primavera, le strutture che ospitano anziani sono meglio attrezzate per la prevenzione”. B.C.













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