Ciclabile bloccata dal Tar, pressing su Kompatscher 

Variante illegittima in zona Cervo. Seppi e albergatori su tutte le furie dopo la sentenza «Ora bisognerà ripartire con l’iter per gli espropri. Noi però i compiti per casa li abbiamo fatti»


Bruno Canali


Laives. Per un errore nella procedura urbanistica, l’iter che doveva portare all’esproprio della stradina in zona Cervo (nel territorio comunale di Vadena) è stato annullato dal Tar, al quale aveva fatto ricorso una dei proprietari. Tutto da rifare, quindi, con conseguente ritardo che il legale della ricorrente quantifica in almeno 6 o 9 mesi. È stata una doccia fredda anche per il Comune di Laives, che invece, per quel che riguarda le proprie competenze territoriali, ha fatto tutti i “compiti” e con la pista pedociclabile dalla città è arrivato fino a pochi metri dalla stazione ferroviaria.

«Quanto competeva a noi lo abbiamo fatto – dice Giovanni Seppi, vicesindaco e assessore all’urbanistica –, mentre la parte relativa alla zona Cervo, che è sul territorio comunale di Vadena, spetta alla Provincia. Da quanto ho capito, è stato commesso un errore nell’iter degli espropri, “dimenticando” di avvisare una dei proprietari dei terreni che si intende espropriare. Tutto da rifare, quindi, e, come detto, anche se non riguarda il Comune di Laives, io personalmente mi metterò quanto prima in contatto con il presidente Kompatscher per raccomandare di riprendere al più presto la procedura e arrivare agli espropri in zona Cervo. Il progetto per prolungare la pista ciclabile fino all’argine dell’Adige c’è già e si tratta di acquisire il terreno necessario. La scelta della stradina in zona Cervo come tracciato per collegare la nostra ciclabile di via Stazione a quella provinciale che corre lungo l’argine dell’Adige era stata fatta dopo approfondite valutazioni tecniche per stabilire, appunto, quale fosse la direttrice migliore per quest’opera e credo che, da questo punto di vista, non ci siano problemi, salvo, purtroppo, l’errore commesso in fase di predisposizione degli espropri da parte della Provincia, col risultato che si perdono altri mesi. Al presidente Kompatscher inoltre ricorderò che c’è una notevole attesa di questo collegamento anche da parte di tutto il settore turistico, che chiede da tempo il completamento della pista ciclabile fra Laives e il tracciato provinciale che corre lungo l’argine ovest dell’Adige».

Perché Laives spinga per il completamento della pista ciclabile attraverso la zona Cervo, anche più di quanto ha fatto finora quello di Vadena, direttamente coinvolto dal punto di vista territoriale, è presto detto: solo in questa maniera il tracciato acquisterà un interesse sovracomunale (da qui l’intervento della Comunità comprensoriale e della Provincia per arrivare a espropriare la stradina, che è privata, e il terreno necessario) e completerà una rete di piste ciclabili chiesta dagli albergatori della zona. Con il passare degli anni, infatti, sempre più ospiti delle strutture ricettive chiedono di potersi spostare sul territorio utilizzando la bicicletta come mezzo di locomozione, e di fatto la direttrice via Stazione e zona Cervo, come dimostrato dalla verifica tecnica, risulta essere quella più logica per arrivare alla ciclabile provinciale lungo l’Adige.













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