Ciclabile, resta l’ostacolo del cavalcavia sull’A22 

Il collegamento con l’argine. Per il raccordo alla pista provinciale servirà l’abbattimento Il sindaco di Vadena: «Siamo in attesa di nuovi sviluppi sulla concessione ad Autobrennero»


Bruno Canali


Laives. Laives sta costruendo la tanto attesa pista ciclabile fra la città e la stazione ferroviaria, un percorso lungo circa un chilometro e che passando davanti al lido incoraggerà all’uso della bici anche i frequentatori dell’impianto natatorio. Per ora, però, si parla solo di un primo tratto di pista, poiché il completamento vero e proprio ci sarà solo quando la pista sarà collegata all’argine dell’Adige, dove passa la pista ciclabile provinciale fra Bolzano e la Bassa Atesina. In mezzo, alcune centinaia di metri di stradina interpoderale privata (è quella in zona Cervo, territorio di Vadena) e uno dei tre cavalcavia autostradali ancora da rifare, nel territorio di Vadena.

Già tempo fa, i vertici di A22 avevano spiegato che il cavalcavia in fondo alla stradina della zona Cervo sarà eliminato e che quello nuovo sarà dotato di pista ciclabile e marciapiede. «Questa era l’intenzione – ricorda Alessandro Beati, sindaco di Vadena – ma adesso le cose si sono complicate, in attesa di sapere come andrà a finire con la concessione dell’A22. Inoltre, sulla stradina privata in zona Cervo sul territorio di Vadena pende un ricorso dei proprietari, che non intendono concederla alle biciclette».

Questi i due nodi da sciogliere se si vorrà veramente completare il tracciato della pista ciclabile fra la città di Laives e l’argine dell’Adige. Intanto il Comune ha dato il via all’intervento sul proprio territorio; poco oltre inizia quello di Vadena, sul quale Laives non può intervenire. Però recentemente l’assessora provinciale Kuenzer ha firmato il progetto relativo alla conformità urbanistica del prolungamento, quindi - come aveva fatto sapere Giovanni Seppi, vicesindaco di Laives - o Vadena dà il via libera alla costruzione della ciclabile, oppure la Comunità comprensoriale o la Provincia avvieranno la procedura di esproprio in virtù dell’interesse sovracomunale rivestito dal completamento del tracciato.

Rimane il rebus del cavalcavia autostradale, legato al futuro della concessione per l’A22. Fino a quando non è stato messo un cancello all’inizio della stradina Cervo, bici, pedoni, automobili e trattori transitavano sul cavalcavia. Solo che le sue dimensioni sono veramente ridotte (non possono passarci due auto contemporaneamente) e bastano, appunto, per il transito di biciclette e pedoni. Sul completamento della pista fino all’argine dell’Adige, oltre al ricorso dei proprietari in zona Cervo, pesa anche la tempistica (intanto sconosciuta) per abbattere e rifare il cavalcavia autostradale. Quando ciò sarà possibile, il collegamento con l’argine dell’Adige, in quel punto, rimarrà bloccato per lavori, e chi da Laives vorrà raggiungere la ciclabile provinciale e viceversa potrà farlo solo qualche chilometro più a sud, passando per il sottopasso di via Vadena. Anche diversi turisti in bicicletta rimangono spiazzati dall’assenza di un collegamento completo. Lo conferma talvolta anche il gestore del bar gelateria alla stazione ferroviaria, che si ritrova a dover dare indicazioni per la ciclabile provinciale».













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