«Fermate la trattativa con i privati sull’aeroporto 

La lettera della Comunità comprensoriale. L’ente scrive alla giunta provinciale: «Definire con legge il futuro dell’area, tenendo conto della mediazione e dei referendum»


Bruno Canali


Laives. Si rafforza il fronte di coloro che chiedono alla giunta provinciale una pausa di riflessione sul futuro dell’aeroporto di San Giacomo. L’altra sera, la Comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina, cui aderiscono 18 Comuni, ha approvato, all’unanimità, una delibera nella quale si chiede che “il Masterplan della Abd Airport spa, compreso il prolungamento della pista di atterraggio dell’anno 2013, deve essere archiviato definitivamente. Con legge deve essere stabilito il futuro dell’aeroporto di Bolzano, tenendo conto dei risultati della mediazione del 2007 e dei referendum del 2009 e del 2016 e devono essere creati i presupposti per inserire tutta l’area dell’aeroporto nel dominio provinciale”.

“Si tratta di un atto molto importante per noi - dicono il sindaco Christian Bianchi e il vice Giovanni Seppi - perché si affianca a quanto già hanno chiesto i sindaci in sede di Consorzio dei Comuni”. Seppi quindi ringrazia Bianchi e la consigliera Sieglinde Niederstaetter Fauster che siedono nel consiglio della Comunità comprensoriale. "Se in occasione del referendum di alcuni anni fa ci eravamo mossi soprattutto noi come Comune - aggiunge Seppi - adesso sono i sindaci di tante località che chiedono maggiori dettagli. Il tema aeroporto è ancora aperto e credo sia possibile arrivare ad un compromesso che metta d'accordo tutti”.

A proposito di compromesso, Bianchi ribadisce che nessuno ha mai chiesto la chiusura dell’aeroporto, ma che rimanga una struttura di servizio com’è. Quanto al “congelamento” della procedura per l’affidamento ai privati, la richiesta è quella di una pausa di riflessione per stabilire precise garanzie per il futuro. “Il timore che un po’ tutti esprimono - dice Bianchi - è che se non si pongono delle regole precise prima di affidarlo ai privati, in seguito questi potranno fare ciò che vogliono: allungare la pista e far arrivare voli di tutti i tipi e da ogni dove. Quello che chiediamo è che la Provincia legiferi in merito, per stabilire chiari limiti per il massimo utilizzo della struttura aeroportuale di San Giacomo e lo faccia, ovviamente, prima di affidarlo ai privati".

Per i vertici del Comune di Laives è “importante comunque che si sia riaperta la discussione sul futuro dell’aeroporto e questo anche in seguito all’impasse che si è verificata nella quarta commissione provinciale, dove i consiglieri Svp hanno "frenato" la procedura per chiedere pure loro una pausa di riflessione, proprio per arrivare, prima della cessione definitiva delle quote Adb detenute dalla Provincia, a stabilire i limiti massimi di uso della struttura”. “A chi dice che il referendum del 2016 aveva bocciato solo il finanziamento pubblico dell’aeroporto - conclude Bianchi - ricordo che ad essere bocciato è stato il pacchetto del disegno di legge provinciale per il potenziamento della struttura, entro il quale c’era anche il capitolo dedicato al finanziamento, ma non solo quello”.













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