Masi di La Costa-Seit, oltre 2 milioni per l’acqua 

Opere pubbliche. Consiglio chiamato a votare il progetto per rifornire la zona sopra Pineta In ballo anche un piano per collegare Montelargo alla falda trovata durante i lavori per la galleria


Bruno Canali


Laives. La zona montana di La Costa-Seit, sopra Pineta, da sempre è sprovvista di una rete pubblica di acqua potabile, di una rete antincendio e di una rete per le telecomunicazioni in fibra ottica. Questo fa venir meno le garanzie in merito agli standard igienico-sanitari e alla sicurezza antincendio. Inoltre sempre per motivi di salute pubblica è necessario aumentare il grado di tutela delle sorgenti Unterrosser e Weingartner, allontanando le acque dalla zona di tutela delle sorgenti stesse. È partendo da queste considerazioni che il Comune ha avviato, da tempo, l’iter per un progetto di acquedotto che servirà i masi di La Costa-Seit e, contemporaneamente, spiega il vicesindaco Giovanni Seppi, si prevederà di fare altrettanto per i masi di Montelargo, sopra la città di Laives.

Saranno due progetti distinti, perché distinte sono le località alle quali sono destinati. Iniziando da La Costa-Seit, intervento al quale è assegnata priorità, si tratterà di captare parte dell’acqua potabile che sgorga dalla sorgente Unterrosser (che ha una portata di 4 litri al secondo) per convogliarla in sei piccoli serbatoi dislocati in posizioni strategiche sulla costa montana, serbatoi ai quali poi verranno collegati i masi della zona. La spesa prevista per quest’opera ammonta a 2 milioni e 200 mila euro, somma che in buona parte sarà coperta da un contributo provinciale. «Se va come speriamo – così Seppi – credo che i lavori potranno iniziare nel 2020». Perché sia stata scelta la soluzione dei sei piccoli serbatoi invece di una sola grande cisterna è presto detto: meno l’acqua potabile ristagna nel serbatoio e maggiore è la garanzia di purezza e salubrità. Con la posa delle condotte idriche si farà anche quella per la rete in fibra ottica. Se ne parlerà in consiglio comunale il 2 luglio.

Quindi i masi di Montelargo, che invece ricevono l’acqua potabile da Nova Ponente. «Durante i lavori di costruzione della galleria per la variante – spiega il vicesindaco – è stata individuata una falda acquifera che, alle prime analisi, si è dimostrata di buona qualità. L’idea per rifornire di acqua potabile i masi di Montelargo è quella di utilizzare quest’acqua, che tra l’altro serve anche il sistema antincendio della galleria: attraverso una condotta che è stata installata nel camino di scarico dei fumi che si accumulano in galleria, la si trasporterebbe fino ai masi circostanti. In questo caso la procedura è un po’ più complicata perché, prima di tutto, per utilizzare quest’acqua occorre avere il benestare della Provincia, quindi servono analisi approfondite e ripetute sulla sua qualità».

Per i maso di Montelargo poi è stata individuata anche una soluzione alla “sete idrica” per le coltivazioni. In un incontro con gli amministratori comunali di Nova Ponente si è arrivati all’accordo che per annaffiare i campi di Montelargo verrà prelevata l’acqua accumulatasi nel tempo dentro le gallerie di un’ex miniera di fluorite.















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