Scout e migranti scavano per l’orto comunitario 

Otto giovani del Corpo nazionale giovani esploratori nel centro di accoglienza L’idea “agricola” è fiorita grazie ai contatti con le scuole della zona


di Bruno Canali


LAIVES. È poco più di un anno che, in zona industriale a Laives, è operativo un centro di accoglienza nel quale soggiornano una cinquantina di persone seguite da Fabrizio Bissacco di Volontarius e dal coordinatore dei centri, Gianfranco Brusco. In questo lasso di tempo, si sono susseguite diverse iniziative che hanno come finalità quella di impegnare quotidianamente quegli ospiti che non lavorano all'esterno. Si allestiscono progetti che favoriscono anche uno scambio, umano e culturale, come quello che si è svolto in questi giorni.

Al centro di accoglienza in zona industriale a Laives, sono stati ospiti 8 giovani scout del Cngei (Corpo nazionale giovani esploratori/esploratrici italiani) provenienti da Reggio Emilia. Guidati da Irene Iorio, la capo compagnia, si sono rimboccati le maniche e, assieme ad un gruppo di ospiti del centro, con la preziosa collaborazione anche di Heinrich Abraham, ex assessore all'ambiente di Laives e adesso anche volontario, oltre che grande esperto di erbe, fiori e piante, hanno preparato il terreno per realizzare un orto, completo dell'impianto di irrigazione a goccia, dove prossimamente verranno messe a dimora diverse specie vegetali. Non è stato un lavoro facile, vuoi per il grande caldo di questi giorni e vuoi per tutte le asperità del terreno da dissodare. Abraham, scout e ospiti del centro di accoglienza, hanno lavorato fianco a fianco, sudando le classiche "sette camicie" ma alla fine hanno raggiunto il risultato e poi si sono anche concessi una pizzata tutti assieme accanto all'orto.

«Ogni estate ospitiamo per qualche giorno gruppi di volontari - spiega Brusco a proposito dell'arrivo degli scout da Reggio Emilia - e in questi giorni sono quelli emiliania, mentre prossimamente arriverà un gruppo da Roma. Sono tutti ragazzi fra i 16 e i 19 anni, che ci hanno chiesto di poter fare questa esperienza volontaria e così, oltre al lavoro, hanno anche iniziato a parlare e fare amicizia con i nostri ospiti. Prossimamente andranno ad Appiano, Bolzano e in altre realtà. È stato grazie al passaparola che hanno saputo della nostra presenza e ci hanno contattato per questa bella collaborazione».

«L'idea di realizzare un orto - aggiunge a sua volta Bissacco - è nata ad aprile, con i contatti che abbiamo avuto con le scuole agrarie locali: quella di Laimburg e quella che ha sede qui a Laives, in zona Vallarsa, a poca distanza da noi. Quindi la collaborazione con la rete dei servizi sul territorio e col Comune di Laives». E ieri è arrivata anche l'assessora Claudia Furlani per una visita e per vedere il risultato di queste collaborazioni. «È veramente una bella esperienza - ha detto l'assessora - e fa piacere vedere questi giovani lavorare assieme».

Dice a sua volta Irene Iorio: «Per noi la parte fondamentale di queste esperienze è quella relativa all'educazione al servizio sociale e civile. Abbiamo voluto conoscere questo mondo dell'immigrazione ed essere utili e così siamo arrivati qui per qualche giorno. Siamo scout, che però non fanno parte dell'Agesci ma del Cngei il "Corpo nazionale giovani esploratori/esploratrici italiani", un'associazione che ha 120 anni di vita. Chi vuole saperne di più su di noi e su quello che facciamo, trova tutte le informazioni sul sito scoutcngei.it». Dopo l'allestimento dell'orto accanto al centro di accoglienza in zona industriale a Laives, un'altra inziativa che coinvolgerà gli ospiti, sarà quella di dipingere la struttura, un modo per sentirla ancora di più come casa propria. «C'è un ospite pachistano che curerà la parte prettamente artistica - conlude Fabrizio Bissacco - con gli altri che gli daranno un mano nell'esecuzione dei lavori».

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