Taser ai vigili, consiglio teso 

Il regolamento di polizia municipale. Approvata la modifica che prevede la possibilità di adottarlo in caso di emergenza e sicurezza Zanvettor (Verdi) e Volani (Fides) non ci stanno: «È pericoloso, un’ipotesi eccessiva», Bianchi minimizza: «Personalmente non sono contrario»


Bruno Canali


Laives. Fa discutere il nuovo regolamento di polizia locale approvato l’altra sera dal consiglio comunale, non senza forti prese di posizione da parte di Verdi e civica Fides. È prevista, infatti, la possibilità che per gravi motivi alla dotazione degli agenti sia aggiunta la pistola elettrica, detta taser.

Il netto rifiuto di Zanvettor.

Il regolamento, che ricalca quello di altri corpi di polizia locale della nostra provincia, riserva una parte alla dotazione degli agenti. All’articolo 15 del nuovo regolamento compare anche il taser, strumento che fa discutere ovunque per i rischi che accompagnano il suo eventuale uso contro le persone. Come principio non è mortale al pari di un proiettile e riesce a bloccare qualunque aggressore; però, emettendo una forte scarica elettrica, si accompagna a rischi per l’incolumità delle persone colpite.

Di qui la richiesta dei consiglieri Giorgio Zanvettor (Verdi) e Dario Volani (Fides) di togliere dal regolamento questa voce. «Lo stesso decreto sicurezza bis – fa presente Zanvettor – varato dal precedente governo prevede che il taser possa essere adottato solo dai corpi di polizia urbana di centri con almeno 100 mila abitanti, cosa che Laives non è. Anche se non fosse così, chiedo comunque di toglierlo dalle possibilità previste nel nostro nuovo regolamento: è un’ipotesi eccessiva, e il taser rimane uno strumento pericoloso».

La replica di Bianchi.

Il sindaco e la sua maggioranza hanno invece difeso ciò che prevede l’articolo 15 del nuovo regolamento in fatto di dotazioni al corpo della polizia locale. «Certamente – ha affermato Christian Bianchi – l’uso della pistola elettrica è regolamentato dalla legge nazionale e per adottarla anche qui servirebbe preventivamente l’autorizzazione ministeriale. Ma bisogna anche capire che il nuovo regolamento non prevede automaticamente l’acquisto del taser, bensì ne contempla la possibilità, fermo restando che comunque servirebbe l’autorizzazione ministeriale, che viene rilasciata a fronte di giustificati motivi legati per esempio alla sicurezza o al tasso di criminalità di un territorio. Sta di fatto che la nostra polizia locale non ha mai chiesto di avere in dotazione il taser mentre, per quanto mi riguarda personalmente, non sono del tutto contrario».

«Non sono contrario».

Il sindaco fa qualche esempio di situazioni problematiche nelle quali la polizia locale di Bolzano si è venuta a trovare, situazioni nelle quali gli agenti hanno dovuto proteggersi da aggressioni gravi, anche con armi improprie come bastoni e coltelli. Responsabili delle aggressioni erano persone che nei casi più pericolosi si sarebbero potute neutralizzare senza eccessivi rischi col taser. «Noi tutti sappiamo che anche i membri della polizia locale sono responsabili e che sono preparati per affrontare situazioni difficili, nemmeno lontanamente accostabili alla polizia americana e all’uso che lì fanno delle armi. Quindi, lo ribadisco, non sono del tutto contrario alla pistola elettrica, tenuto presente che comunque la sua dotazione è regolamentata dal ministero dell’Interno».

Il taser quindi rimane fra le possibili dotazioni alla polizia locale di Laives inserite nell’articolo 15 del nuovo regolamento anche se, realisticamente, non si vedrà alla cintola dei nostri, perché non sussistono neppure le condizioni minime per ottenere l’autorizzazione ministeriale per l’acquisto. Come Zanvettor e Volani, comunque, anche altri consiglieri di opposizione hanno manifestato un giudizio contrario e avrebbero preferito vedere cancellato il taser dal documento.

Oltre a questo punto, si è poi discusso anche dei distintivi per il corpo locale. In particolare è stata accolta la richiesta di mettere, accanto al simbolo comunale, anche un numero di matricola che consenta a chiunque di poter eventualmente fornire indicazioni sull’identità del vigile nel caso durante l’attività insorgano problemi.

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