Allarme emissioni di CO2 220 mila tonnellate l’anno 

Il Piano per la tutela del clima. Lo studio Eurac mostra una città sempre più inquinata Verde e risanamento energetico le misure principali. «Si va verso le 30 notti tropicali su 365 giorni»


Jimmy Milanese


Merano. Una sala civica gremita di cittadini interessati a capire che ne sarà della nostra città. Motivo? La presentazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile e per il clima (Secap). Un documento di oltre cento pagine commissionato dal Comune a un team di oltre settanta esperti scelti da Eurac Research che ha condotto una ricerca, appunto, per capire come la futura amministrazione comunale dovrà muoversi per diminuire le emissioni di gas inquinanti e ridurre le vulnerabilità della città di fronte all’aumento dell’inquinamento.

La partecipazione.

Già, perché dalla relazione dei tecnici – e a spiegarlo è stato l’ingegner Bruno Montali, energy manager della città – è proprio questo che emerge. Nonostante gli sforzi dell’amministrazione nel corso della legislatura in scadenza, l’inquinamento non accenna a diminuire, con previsioni per i prossimi anni che non lasciano ben sperare. «Ma dobbiamo pensare ai prossimi venti o trent’anni, non alle elezioni di maggio», spiega il sindaco Paul Rösch. Pensare al futuro che è dei giovani, parecchi in sala e coinvolti dallo studio Eurac, attivi quando si tratta di cambiare le cose, aggiunge il primo cittadino. Un documento che solo a febbraio approderà in consiglio comunale per l’approvazione finale, ma che nel frattempo è ancora possibile modificare. Un’opportunità data a tutti i cittadini grazie al modello di democrazia partecipativa inaugurato da questa amministrazione.

Sei tonnellate di CO2 pro capite.

Sono state le parole di Marc Zebisch, direttore dell’Istituto per l’osservazione della Terra di Eurac a pesare, nel corso della serata. «Se non facciamo nulla, da qui a qualche decennio la temperatura in città aumenterà fino a 4,5 gradi in estate e 3,5 gradi in inverno, portando il numero di notti tropicali dalle attuali 4-5 a oltre 30». Come dire che, in caso di immobilismo delle amministrazioni comunali, tra pochi anni il circondario di Merano non sarà più un terreno così ospitale per la crescita delle mele! Per capire il potenziale inquinante di ciascuno di noi è Montali a portare un esempio: «La quantità di CO2 prodotta da un automobilista sul tragitto dalla stazione fino ai Giardini di Castel Trauttmansdorff è potenzialmente in grado di sciogliere 15 chili di ghiaccio». Una narrazione complessa, quella degli effetti delle emissioni di gas sul clima, che passa anche per le oltre 220 mila tonnellate di CO2 all’anno prodotte dalla nostra città, al netto dell’inquinamento emesso dall’azienda Zipperle, fabbrica inserita in un piano separato per la riduzione delle emissioni. In altre parole, dati del 2005, un equivalente di oltre 6 tonnellate di CO2 per ogni cittadino. Quantità pro capite diminuita sensibilmente nel corso di questi anni, ma che per effetto della crescita demografica rimane costante a livello di emissioni totali.

Le soluzioni.

E allora, come fare? Tra le proposte di Eurac, andare verso il risanamento degli edifici, molto spesso condomini che producono alti livelli di inquinamento. Perché un edificio risanato riduce anche del 60-70 per cento il quantitativo di emissioni, oltre al risparmio termico che aumenta se al risanamento si aggiunge anche il tetto verde. Cioè una trasformazione dei tetti delle case, che diventerebbero veri e propri parchi sui quali far crescere piante e dai quali raccogliere acqua piovana.

Nelle indicazioni dello studio Eurac ci sono anche misure sul verde pubblico: da aumentare, diversificare e, soprattutto, sostiture, per via dell’età di alcune piante, ormai irrimediabilmente deteriorate per via del fatto che negli anni la città è cresciuta, ha aggiunto asfalto che impermeabilizza il terreno e, quindi, ha reso più complessa la vita degli alberi. Per questo, a breve partirà un piano per il ripopolamento floreale di alcune aree della città, grazie a uno studio effettuato da un drone che sorvolerà il territorio comunale cercando di capire dove il verde cittadino può ancora essere aumentato.

E che il clima stia cambiando rapidamente lo testimonia anche un dato rilevato dalle compagnie dei vigili del fuoco locali. Infatti il 15% dei 231 interventi effettuati nel corso degli ultimi quattro anni è motivato da eventi connessi a fenomeni climatici avversi.













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