Aut aut su piazza della Rena Rösch deciso a non mollare 

La manifestazione. L’organizzatrice del 30 maggio vuole le scuse pubbliche del sindaco «Continuo a trovare inaccettabili le violazioni». Intanto la Provincia respinge la mozione pro vax


Sara Martinello


Merano. Rimbalza contro un muro, l’aut aut degli avvocati dell’organizzatrice della manifestazione di sabato 30 maggio contenuto nella lettera che mercoledì è arrivata sulla scrivania del sindaco. «Ciò che ho condannato e che continuo a trovare inaccettabile sono le aperte violazioni delle norme anticontagio che si sono verificate in piazza della Rena», scrive Rösch in una lunga lettera diffusa ieri pomeriggio dal capo di Gabinetto Lukas Elsler. Insomma, se si aspettava una pubblica ammenda, ora Sarah Maria Lechner dovrà dar seguito alla seconda parte del dettato, quella in cui tramite gli avvocati Lorenza Michael Baur e Janis Noel Tappeiner profila un perseguimento delle vie legali.

Dritti verso il tribunale.

Una denuncia all’orizzonte? «Ho ricevuto la lettera ieri (mercoledì, ndr), non abbiamo neanche avuto il tempo di parlarne in giunta. L’ho passata all’Avvocatura: vedremo che cosa deciderà. Abbiamo altri problemi a cui trovare una soluzione, c’è gente che soffre». Al telefono Rösch sembra tranquillo. D’altra parte, scusarsi pubblicamente con Lechner sarebbe un harakiri di fronte a tutta la parte della cittadinanza che gli strali contro il mancato rispetto delle norme anticontagio e l’impegno a fare un esposto in Procura contro i trasgressori li ha visti come atti dovuti.

Nella lettera Rösch cita la libertà di pensiero e di espressione, i meriti di chi dal palco ha esortato al rispetto delle misure tese a evitare una seconda ondata. Ma quasi subito passa a ricordare come gli eventi del 30 maggio rappresentino uno sfregio per chi si è sottoposto a sforzi e ha subito privazioni. «Queste aperte violazioni sono uno schiaffo per tutti coloro – scrive – che nelle ultime settimane hanno combattuto con tutte le loro forze negli ospedali e che purtroppo hanno perso quella battaglia in molte occasioni Per tutti coloro che hanno sofferto nelle ultime settimane e continueranno a soffrire nelle prossime per le conseguenze delle restrizioni. Per chi per patologie pregresse è esposto a rischi maggiori rispetto alle persone sane. In certi contesti si può discutere se una violazione delle regole sia semplicemente una decisione individuale con conseguenze per il singolo. In questo caso non è così. La diffusione del coronavirus colpisce milioni di persone. Si può dissentire con me o con gli esperti di ogni parte del mondo che a stragrande maggioranza si sono espressi a favore dei provvedimenti. Ma in questo caso chi ignora le regole decise da istituzioni democraticamente elette perché pensa di saperne di più gioca con la vita e con la salute di chi non può difendersi e non ha fatto nulla di male».

La mozione pro vax.

Nel frattempo, proprio mercoledì, la mozione con cui Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) chiedeva un rafforzamento della cultura delle vaccinazioni e un arginamento delle campagne no vax è stata respinta dal consiglio provinciale. Urzì ne è uscito scandalizzato dai voti contrari di Svp e Lega. Qui invece interessa di più l’astensione dei tre consiglieri verdi. Perché anche se in piazza della Rena forse i no vax erano solo una parte dei 400 manifestanti, neanche il sindaco meranese si esprime sull’opportunità delle argomentazioni portate quel sabato pomeriggio. Ma allora qual è, la sua posizione? «Posto che Lechner dice che non si trattava di un evento no vax – risponde –, è sempre un bene che qualcuno voglia riflettere e mettersi in gioco. Ma solo rispettando gli altri». In fondo alla lettera la chiave di lettura: «Considero mio dovere morale proteggere soprattutto i membri più deboli della nostra società. Questo è ciò che ho fatto in questo caso ed è ciò che continuerò a fare anche in futuro in tutte le questioni che mi riguardano».













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