Batterio trasmesso attraverso l’inalazione 

La direttrice del Servizio sanitario: «Precauzioni quando si rientra in case a lungo disabitate»



MERANO. Se non si abita una casa per qualche tempo, è buona pratica quando vi si rientra provvedere a ripulire le tubazioni lasciando scorrere acqua bollente. Lo spiega la dottoressa Martina Born, direttrice del Servizio di igiene e sanità pubblica del comprensorio sanitario meranese, nel contesto del caso di legionella velocemente riconosciuto all’ospedale di Merano dove si è rivolta la paziente. «È una pratica che va svolta, per esempio, anche negli alberghi quando alcune stanze non vengono utilizzate per periodi prolungati», aggiunge Born. «Pure le incrostazioni possono concorrere al proliferare del batterio».

La legionella predilige i i bacini idrici naturali e artificiali, e le temperature comprese tra i 25 e i 55 °C. Si possono annidare in acque sorgive, comprese quelle termali, in fiumi, laghi, fanghi. Da qui possono raggiungere condotte e impianti idrici cittadini, come fontane, piscine, tubature, o gli impianti sanitari delle abitazioni.

È importante ricordare che l’infezione non si diffonde da uomo a uomo, né bevendo o usando acqua per cucinare. Le legionelle si trasmettono per inalazione, respirando goccioline di aerosol contenente vapore infetto. Se queste goccioline sono sufficientemente piccole, penetrano più facilmente nelle vie respiratorie, dove possono diffondere l'infezione. La doccia, ma anche l’apertura di un rubinetto, possono essere mezzi di trasmissione. I sintomi, respiratori e polmonari, possono manifestarsi in due forme. Una più lieve, una febbre di qualche giorno, e una più grave (soprattutto negli anziani, nei malati cronici e nei pazienti immunodepressi) che sfocia in polmonite e richiede il trattamenti più intensi.

Due vittime in Trentino. Oltre all’epidemia in Lombardia, diversi casi si erano riscontrati in agosto in Trentino dove erano morti due anziani turisti.













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