Boom per la biblioteca digitale dell’abbazia di Burgusio

malles. Sono arrivati a centinaia da tutta la provincia ma anche da oltreconfine, per visitare la biblioteca dell’abbazia di Monte Maria, a Burgusio, nell’ambito della giornata delle porte aperte...


Bruno Pileggi


malles. Sono arrivati a centinaia da tutta la provincia ma anche da oltreconfine, per visitare la biblioteca dell’abbazia di Monte Maria, a Burgusio, nell’ambito della giornata delle porte aperte organizzata per “aprire al mondo” la ricca collezione di volumi tramandata nel corso dei secoli e ora disponibile nell’archivio Opac della Libera università di Bolzano e nel catalogo scientifico altoatesino Primo.

La biblioteca dell’abbazia ha riaperto definitivamente i battenti nel 2018, dopo lavori di ristrutturazione e di realizzazione di un archivio digitale durati cinque anni. Posto a 1335 metri d’altitudine, l’edificio è il monastero benedettino più alto d’Europa. È stato fondato dai nobili di Tarasp attorno alla metà del XII secolo, e da allora ha dato spazio, sugli scaffali della propria biblioteca, a una mole di libri che oggi ha raggiunto i 135 mila titoli. Soltanto con la catalogazione fatta in occasione della chiusura del convento nel 1808 si è cominciato a disporre di indicazioni sul numero e sul contenuto dei libri. Una parte consistente del patrimonio contenuto nella biblioteca risale a un’epoca anteriore al XVIII secolo. Per secoli il monastero è stato un importante centro culturale e spirituale dell’Alta Venosta, aiutando generazioni di studenti a conseguire una formazione scolastica.

Forte del motto “Un convento senza biblioteca è come una fortezza senza armeria”, l’abate Markus Spanier, attuale capo spirituale del convento, ha voluto rendere questo patrimonio accessibile al mondo, e così è stato dato il via all’opera di digitalizzazione dei volumi. Per realizzare un archivio digitale è stata fondata dal farmacista Johannes Fragner-Unterpertinger e dall’architetto Werner Tscholl un’associazione, “Goswin”, sciolta al termine dei lavori.

Per la giornata delle porte aperte sono arrivati visitatori da tutta la val Venosta, ma anche da Merano, da Bolzano, dall’Austria e dalla Svizzera. Nadine Flora e Benjamin Santer hanno condotto i curiosi nei sotterranei dell’abbazia, tra le sale della biblioteca finalmente rinnovata e adattata alle esigenze di un mondo cambiato. L’associazione ha anche realizzato un libro, intitolato “Goswin”, nel quale sono raccolti i passaggi tecnici necessari alla creazione dell’archivio digitale e le foto dei lavori.

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