Boxe thailandese, a lezione dal campione del mondo 

Il seminario. Sak Kaoponlek ospite del Fighting Club su invito di Hartmann Stragenegg Una ventina i partecipanti all’incontro appartenenti a diverse associazioni altoatesine



Merano. Sei volte campione del mondo di muay thai in varie federazioni, a Merano ospite del Fighting Club su organizzazione del suo direttore tecnico Hartmann Stragenegg. Il thailandese (naturalizzato italiano) Sak Kaoponlek ha tenuto un seminario nella palestra dell’associazione meranese dove, vista la specialità dell’evento, sono stati invitati atleti di altre associazioni: la Ring Fight Sports Franz Haller di Bolzano, la Kampfsport della Passiria, le meranesi Fcs Kali e Taekwondo The Black Tigers.

Vedere all’opera la superstar è stato un momento in cui emozione e voglia di imparare si sono mescolate. Un arricchimento tecnico notevole, oltre che un’esperienza non da tutti i giorni, per la ventina di partecipanti e per rispettivi team sportivi. Perché non è da tutti i giorni vedere all’opera un atleta che, oltre ai titoli iridati, può esibire in bacheca il prestigioso Lumpinee Champion, tempio della muay thai, e il titolo di miglior kickboxer della Thailandia (nel 1995). In carriera ha vinto 340 dei 380 incontri disputati, molti dei quali per k.o.

La disciplina.

Nota anche come thai boxe o boxe thailandese o pugilato thailandese, il muay thai è un’arte marziale e sport da combattimento a contatto pieno che ha le sue origini nella mae mai muay thai (muay boran), antica tecnica di lotta thailandese. Utilizza una vasta gamma di percussioni in piedi e di tecniche di clinch.

La disciplina è nota come “l'arte delle otto armi” o “la scienza degli otto arti” perché consente ai due contendenti che si sfidano di utilizzare combinazioni di pugni, calci, gomitate e ginocchiate, quindi otto parti del corpo utilizzate come punti di contatto rispetto ai due del pugilato, oppure ai quattro della kick boxing.













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antonella mattioli

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