Ex consigliere ai ferri corti Fratelli d’Italia si spacca 

Politica. Bufera nella sezione meranese del partito: dal risultato delle urne che ha portato  due esponenti in consiglio alla lite fra Ilenia Nero e Paola Zampieri. Urzì prova a mediare


Jimmy Milanese


Merano. È uno scontro tutto interno al gruppo meranese di Fratelli d'Italia, quello che in questi giorni si sta consumando nel partito guidato dal consigliere provinciale Alessandro Urzì. Da una parte, la candidata sindaco Ilenia Nero (che grazie ai due eletti ottenuti da FdI era entrata nel consesso civico) e Alfonso Ponticelli, il secondo per 45 preferenze escluso dal consiglio comunale, recentemente sciolto con l'arrivo della commissaria. Dall'altra, Paola Zampieri e i suoi fedelissimi di Sinigo. Le stesse 45 preferenze che hanno lasciato fuori Ponticelli sono quelle che avevano portato in aula la ex presidente del comitato di quartiere.

Una frattura che ha origine dalla candidatura a sindaco di Ilenia Nero nel corso dello scorso agosto, quando all'interno del partito di Giorgia Meloni i due esponenti più in vista, Zampieri e Ponticelli, non erano riusciti ad accordarsi su chi tra i due dovesse essere il candidato sindaco. Una discussione accesa all'interno di Fratelli d'Italia, in quanto secondo i regolamenti elettorali un partito che avesse eletto un solo consigliere comunale avrebbe visto il suo candidato sindaco fuori dal consiglio a vantaggio del candidato con maggiori preferenze in lista. Alla fine, per evitare uno scontro interno, dal cilindro di Urzì era uscito il nome nuovo di Ilenia Nero. Insegnante elementare senza esperienza politica pregressa, molto attiva nel sociale e nel mondo dell'ippica, Nero aveva accettato di prendere le redini del partito. Già in campagna elettorale, però, erano emersi i primi screzi, quando da un gazebo elettorale predisposto da Fratelli d'Italia in piazza Vittorio Veneto a Sinigo, Ilenia Nero aveva rimosso i manifesti nei quali campeggiava il volto di Zampieri. Da lì, nella stessa piazza era scaturita una violenta discussione pubblica non passata inosservata tra cittadini e militanti

Nervi tesi.

Clima già teso quindi, in vista di una tornata elettorale che il 21 settembre avrebbe portato in consiglio sia Nero sia Zampieri, grazie al risultato elettorale di Fratelli d'Italia che però non ha sopito le divisioni interne. Infatti, nei giorni passati dalla vittoria di Rösch su Dal Medico al commissariamento, la discussione si è subito spostata sulla nomina della capogruppo in consiglio comunale, ancora una volta con una diatriba tra Zampieri e Nero. Zampieri sosteneva di meritare quella posizione per via delle 175 preferenze accordate in particolare dalla popolazione di Sinigo, dove l'ex presidente del comitato di quartiere risultava la più votata tra tutti i candidati italiani. Nero, invece, sosteneva che quella posizione spettasse a lei in quanto candidata sindaco poi eletta in consiglio comunale.

Pareri contrastanti.

Alla fine, con il commissariamento la diatriba sul tema veniva a cadere, anche se gli animi tra le due fazioni di FdI non si sono mai placati. Sono riemersi nelle modalità di comunicazione ai media da parte di Nero e Zampieri, come ad esempio in relazione alla situazione dei rifiuti selvaggi a Sinigo. Pochi giorni fa, nella sua nota Nero scriveva: «Il problema risiede nella mancanza di effettiva volontà da parte delle autorità competenti di individuare non solo una postazione dei cassonetti diversa da quella attuale, ma anche di porre un adeguato sistema di videosorveglianza che consenta, nel caso in cui vengano a verificarsi episodi dolosi – rifiuti dati a fuoco- di individuare e punire i responsabili». Comunicato non condiviso con la collega Zampieri la quale, da parte sua e sempre con una nota a firma Fratelli d'Italia, aveva ricordato il dialogo con l'allore assessore Nerio Zaccaria, rivendicando come successo di partito proprio la soluzione del problema rifiuti, nonostante per motivi burocratici e legati alla pandemia abbiano fatto slittare i lavoro di costruzione della nuova area di raccolta rifiuti nella frazione. «Non conosce la realtà di Sinigo», l'accusa di Zampieri verso Nero.

La mediazione di Urzì.

Proprio per evitare che lo scontro interno al partito sfociasse in due distinte comunicazioni alla stampa a firma dello stesso partito ma nei contenuti in contrasto tra di loro, il consigliere provinciale Alessandro Urzì aveva concordato una strategia. I comunicati che i militanti vogliono inviare alla stampa devono essere postati su un gruppo whatsapp appositamente creato. Se dopo tre ore di permanenza sul gruppo nessuno ha posto veti, allora e solo allora quel comunicato si intende approvato da tutti. Soluzione che evidentemente non deve avere funzionato questa volta, visto che il dissenso tra le due esponenti di Fratelli d'Italia non ha accennato a diminuire.

Volano gli stracci.

Infatti, pochi giorni fa in una nota inviata alla stampa Paola Zampieri prendeva posizione rispetto al punto di vista della sinistra eco-sociale la quale in un comunicato rivendicava come l'ex sindaco Paul Rösch fosse persona sgradita a chi vorrebbe edificare la città. Nella nota di Zampieri si legge una critica alla «presunta matrice ecologista» dell'ex sindaco indicata dagli eco-sociali, ma anche il dissenso verso le posizioni dell'ex primo cittadino nella vicenda ex Solland, così come Zampieri ha voluto «sollevare qualche obiezione, in quanto Rösch non ha mai portato con orgoglio il tricolore nelle manifestazioni ufficiali ed ha sempre dichiarato apertamente di non voler ricevere né confrontarsi con rappresentanti politici della destra italiana», scrive l'ex presidente del comitato di quartiere di Sinigo. Piccata la risposta di Ilenia Nero, la quale si dissocia dal comunicato inviato da Zampieri con la seguente motivazione: «Prendo le distanze da quanto scrive Zampieri perché è un attacco alla persona e ciò non sta nelle mie corde: argomenti quali la fascia tricolore non dovrebbero apparire in questo modo in un comunicato alla stampa», conclude l'esponente del partito. Partito che però nella figura di Alessandro Urzì pochi anni fa aveva tuonato contro la proposta della Südtiroler Freiheit, nella quale il partito di Sven Knoll chiedeva la rimozione del Tricolore dai rifugi della Provincia.













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