Furto in gioielleria, arrestato un meranese di 24 anni 

In un negozio di Naturno. Aveva rubato preziosi per un ammontare di almeno 3.500 euro Il giovane è stato fermato dopo un inseguimento lungo la pista ciclabile che porta a Plaus 



Naturno. È stata la pista ciclabile che unisce Naturno a Plaus l’inconsueto teatro dell’inseguimento che ha portato all’arresto per furto di un giovane meranese, cittadino italiano, che poco prima si era reso responsabile di un furto in una gioielleria di Naturno.

Il fatto risale all’altro pomeriggio, quando i carabinieri motociclisti del Nucleo radiomobile di Silandro e i militari della caserma di Naturno sono intervenuti per un allarme scattato nella gioielleria Gruber, in via Stazione, il cui proprietario aveva appena segnalato un furto appena compiuto da un giovane.

La storia è delle più classiche, ma almeno stavolta non sembra esserci in gioco un’arma, come invece è successo qualche tempo fa a Bolzano in una gioielleria ritrovatasi nel mirino di un malintenzionato che non si è fatto scrupoli a estrarre una pistola.

A Naturno è un tranquillo pomeriggio quando Simone Cristoforetti, questo il nome del ladro, entra in un’oreficeria, apparentemente per acquistare dei preziosi. Se ne fa mostrare alcuni dal proprietario, che come di consueto li dispone sul banco di vendita. Poco tempo, e il 24enne – poi risultato un cittadino italiano residente a Merano – arraffa gli ori e se la dà a gambe, fuggendo a piedi dal negozio.

A questo punto scatta l’allarme: solo il rapido e tempestivo intervento della pattuglia in moto e l’accuratezza della descrizione dell’autore del reato fornita dal proprietario dell’oreficeria permettono ai carabinieri di individuare il giovane. «Alto, capelli ricci, con la tuta», questa la descrizione dell’orefice. Due chilometri di perlustrazione della ciclabile in moto, e l’appuntato Emiliano Mambella riconosce e ferma Cristoforetti. Questi, già noto alle forze dell’ordine e residente a Merano, non si fa pregare e consegna spontaneamente due collane e un bracciale d’oro, refurtiva che poi viene riconsegnata al legittimo proprietario.

Processato per direttissima e scarcerato, il 24enne si ritrova a carico un anno di reclusione e una sanzione pecuniaria pari a 400 euro.

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