I giardini scompaiono, incentivi per salvarli
Negli ultimi 25 anni un terzo dei cortili ha ceduto il posto allo sviluppo edilizio. L’assessore Rohrer: "Il parco di casa deve tornare a essere uno status symbol"
MERANO. A Merano il cemento si è mangiato un terzo del verde privato sul territorio comunale, negli ultimi 25 anni. A dirlo sono i tecnici provinciali che hanno esaminato il piano paesaggistico in vista dell’assemblea pubblica convocata la settimana scorsa. La prima a cercare spiegazione e rimedi è l’assessore all’urbanistica Madeleine Rohrer.
“Abbiamo analizzato a fondo la situazione e siamo propensi a individuare quattro aspetti. Il primo è che la qualità del verde è diminuita in seguito a processi naturali, alberi morti e mai rimpiazzati. Il giardino poi ha perso valore e chi ne possedeva uno di pregio ha preferito sostituirlo con la cubatura prevista dal piano urbanistico. Mettere un vincolo su un terreno edificabile non si è dimostrato sufficiente per garantire il verde di qualità in città. Speriamo che il giardino torni ad essere uno status symbol. Vogliamo sviluppare misure attive, ad esempio incentivi, per chi vorrà mantenere il proprio giardino di qualità o che rinuncia alla cubatura edificabile esistente".