In città una disinfezione mirata 

La sanificazione. Diversamente dal capoluogo, per le strade di Merano il trattamento antivirus non è una priorità Claudio Vitalini (Asm): «Ci siamo confrontati con gli esperti: ci concentreremo su pulsantiere, container e marciapiedi»



Merano. Da giorni si discute dell’opportunità di disinfettare strade, marciapiedi, panchine, insomma tutto ciò che si trova fuori di casa non appena si esce per fare la spesa o per andare lavoro. c’è chi chiede una sanificazione come quella che sarà fatta a bolzano a partire da domani, ma i piani dell’azienda dei servizi municipalizzati sono diversi. da un confronto con l’azienda sanitaria, il direttore claudio vitalini ha desunto che un’igienizzazione sarebbe più utile a calmare gli animi che a limitare davvero il rischio di contagio. perciò, mediando tra le aspettative dei profani e i pareri degli esperti, tra la richiesta di azioni visibili e la necessità di preservare la salute degli operatori, la sanificazione si farà. «ma è in fondo alla lista delle priorità», avverte vitalini.

Le prime valutazioni.

Quelle di Vitalini sono valutazioni preliminari da portare domani all’ormai consueta riunione straordinaria della giunta comunale: l’ultima parola spetterà al sindaco. «Dall’Azienda sanitaria mi è stato detto che è meglio agire in altro modo, per esempio disinfettando i pulsanti dei semafori, i corrimano, le imboccature delle campane – fa sapere il direttore di Asm –. Abbiamo già acquistato disinfettanti per questo scopo. Spruzziamo il prodotto e non ci passiamo sopra la pezza, altrimenti lo sporco si trasferisce da un posto all’altro. Non usiamo più i soffiatori, fanno girare l’aria e rischiano di creare danni, né facciamo più spostare le automobili, in modo da permettere alle persone di restare in casa. E pian piano riapriremo le 50 fontane sparse sul territorio comunale, chiuse per l’inverno, perché i passanti possano lavarsi le mani più spesso».

La rassicurazione.

Eppure a Bolzano da domani si spruzzerà ovunque un prodotto composto da perossido di idrogeno al 50 per cento, solubilizzato in acqua al 5 per cento (cioè acqua ossigenata) ed erogato attraverso un atomizzatore montato su pick-up. Non c’è stato un confronto con Caramaschi, con l’assessora Lorenzini, con la Seab? «Non c’è stato, ho sentito l’Azienda sanitaria. Perfino gli esperti sostengono che gli spruzzini nelle immagini televisive della Cina o della Corea non servono praticamente a niente. A Merano useremo un nebulizzatore che abbiamo già in casa e ci concentreremo su marciapiedi e isole ecologiche, spargere prodotti sulle strade è funzionale soltanto alla richiesta di azioni visibili. Insomma, non aspettatevi di veder girare un’autobotte». E se il nostro cane “pesta” il virus sull’asfalto e poi ce lo porta a casa? «Possiamo stare tranquilli, il virus non è un batterio, ha una sopravvivenza molto limitata».

«Politica collaborativa».

Paul Rösch dà la propria fiducia a Vitalini, cui pochi giorni fa la giunta ha delegato il compito di informarsi sul tema. «Perché potrebbe essere utile, come potrebbe pure essere solo un modo per rassicurare la popolazione», ha detto il sindaco, intervistato. «Come avrete visto stiamo attuando ogni manovra possibile per contribuire a debellare il virus, dalle “megafonate” per le vie della città alla spesa a domicilio per chi non può muoversi da casa propria. Con un grande impegno da parte dei meranesi, senza polemiche sul piano politico. Anzi, alla classe politica cittadina, in questo frangente, va il mio plauso».

Personale ridotto.

Intanto Asm per tutelare collaboratori e clienti ha ridotto al minimo i propri servizi, fatti salvi quelli ambientali e delle acque reflue. Il personale è stato ridotto alla metà per quanto riguarda invece acquedotto, illuminazione pubblica e servizio neve. Si lavora divisi in gruppi, tenendo la distanza minima di un metro anche sui camion, e negli spogliatoi in sede si entra scaglionati, per incrociarsi il meno possibile. Vitalini ha avuto prova della bontà delle scelte degli ultimi anni in ambito tecnologico: «Gli impiegati lavorano part-time in smart working». S.M.













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