Criminalità

Ladri ancora in azione a Merano: un'altra casa svaligiata 

Il furto è stato compiuto a Maia Bassa, durante l’assenza dei proprietari. Ad accorgersi dello scasso la figlia: «Ci hanno rubato anelli e collane, dal valore affettivo più che economico». Il modus operandi fa pensare alla presenza in zona di una banda



MERANO. È un periodo di super lavoro, questo, per i cosiddetti topi di appartamento, anche nella zona di Merano e dintorni. Nei giorni scorsi abbiamo riportato la notizia del furto compiuto in un appartamento in val Venosta, mentre i proprietari erano al lavoro.

Il numero dei colpi messi a segno, purtroppo, si allunga. I ladri, infatti, sono entrati in azione anche in via Magazzini, a Maia Bassa. A raccontare l’accaduto è la padrona di casa: «Con mio marito e le due figlie ci siamo appena trasferiti da Brunico a Merano e lunedì, in pieno giorno, i ladri hanno scassinato la porta d’entrata di casa, sottraendoci dei gioielli di famiglia per un valore di circa 4000 euro».

Ad essersi accorta dello scasso è stata la figlia dodicenne, al rientro da scuola. «Io lavoro a Bressanone e mio marito a Brunico, al rientro da scuola verso le 13.30 mia figlia di dodici anni si è resa conto che la porta di casa era stata divelta e qualcuno era entrato. Il fatto l’ha spaventata tantissimo, tanto che ci ha chiamati e per fortuna sul posto sono subito arrivati i carabinieri in attesa del nostro rientro», continua la donna.

Non si tratta di tanti soldi sottratti al nucleo familiare - alla fine solo 50 euro dal portafogli della figlia maggiore - ma di oggetti che riportano alla memoria la storia di una intera famiglia, rubati da malviventi che presumibilmente li utilizzeranno come mera merce di scambio.

«Al nostro arrivo, abbiamo visto cassetti aperti, scatole sul pavimento, e la disperazione della nostra figlia. Ci hanno rubato anelli e collane appartenute a mia nonna e mia zia che avevano un valore affettivo più che economico, ma quello che mi lascia perplessa è il fatto che in zona a quell’ora ci fossero diverse persone, visto che noi abitiamo su un piano rialzato in un condominio dove c’è sempre via e vai», spiega la padrona di casa.

A quel punto, constatato il furto, i Carabinieri hanno proceduto all’ispezione dell’appartamento alla ricerca di eventuali impronte digitali o segnali del modus operandi dei malviventi che in qualche modo possa portare ad identificarne i responsabili. «La sensazione è che i carabinieri avessero capito qualcosa, anche se non ci hanno detto altro; quando mio marito ha letto l’articolo del furto avvenuto in val Venosta, abbiamo capito che per le modalità potrebbe trattarsi delle stesse persone».

Della vicenda, quello che più colpisce è il fatto che i malviventi abbiano deciso di operare proprio in pieno giorno e, apparentemente, a colpo sicuro, ovvero in assenza degli occupanti dell’appartamento. Inoltre, in modo evidentemente silenzioso e in pochi minuti sono stati capaci di forzare una serratura di media sicurezza, come se fosse letteralmente burro.

Questo e il fatto che i carabinieri non abbiano trovato impronte sulla porta e all’interno dell’appartamento fa presupporre che si tratti di una banda di specialisti che sta operando in provincia, con modalità che prevedono di tenere sotto controllo i nuclei familiari per poi colpire in loro assenza. Per questo motivo, le forze dell’ordine invitano la popolazione a segnalare sempre e comunque comportamenti sospetti e movimenti di persone estranee alla cerchia dei frequentanti le rispettive abitazioni. J.M.













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