Luminarie, in periferia un Natale sotto tono 

Addobbi pressoché assenti nei quartieri Maria Assunta, Marlengo e San Vigilio Sinigo si accontenta, a Maia Alta all’opera commercianti e pompieri  


di Miriam Hamrouni


MERANO. Natale che non brilla ovunque della stessa luce, quello meranese. Se è vero che percorrendo le vie del centro lo sfarzo degli addobbi rimane ben impresso, dirigendosi verso le zone periferiche la magia viene bruscamente interrotta da quartieri spenti, dove anche i residenti pare abbiano dimenticato le decorazioni in cantina.

Maia Alta e l’incrocio tra via Roma e via Matteotti sono le uniche zone che creano continuità con il paesaggio illuminato e festoso dei mercatini. Nel rione Santa Maria Assunta soltanto un abete nella piazza di fronte al parco giochi, che di giorno si nota appena. A Sinigo, in piazza Vittorio Veneto, si vede un unico albero ricoperto di luci, piantato nel giardinetto a destra della chiesa di cui i residenti sembrano però apprezzarne la semplicità. «La piazza deve rimanere pulita, è sufficiente quella pianta laggiù - racconta un passante - qualche anno fa avevano messo un albero in mezzo alla piazza, davanti alla pizzeria che però non suscitò giudizi positivi».

Se dunque i residenti sembrano contenti, chissà se sono della stessa opinione i turisti che, imboccando l’uscita Merano sud della Mebo, come primo riferimento al Natale devono accontentarsi del “babbo” del punto vendita di alberi alla rotonda di ponte Mangione. Un quartiere dove tutto sa di Natale e tutto è allestito a dovere è invece Maia Alta, dove un imponente abete addobbato a modo domina piazza Fontana. A dare il proprio contributo anche i vigili del fuoco che gestiscono una casetta in legno destinata alla vendita di vin brulè e altri prodotti della tradizione. Ad aggiungere elementi natalizi in piazza ci sono anche piante, candele e stelle di Natale del negozio di fiori e i vari alberi delle botteghe della zona. «Noi di Maia Alta ci teniamo molto a rendere bello il quartiere sotto Natale. Il Comune, ormai da dieci anni, ci procura gli alberi e ci fornisce le attrezzature per montare le luci mentre le spese per la realizzazione degli addobbi sono tutte a carico nostro» spiega Alfonso Giuseppe, gestore del bar Tablè. Rispetto ad altre aree, i commercianti della zona hanno abbellito in maniera sensibilmente differente le strade: le vetrine dei negozi straripano di presepi, babbi Natale, stelle comete e altro ancora.

A reclamare la quasi totale assenza di cenni natalizi fuori dalla città, ci sono anche alcuni passanti in via Goethe: «questa strada andrebbe un po’ rivisitata da questo punto di vista. In generale è una via poco illuminata durante tutto l’anno e nemmeno il pretesto del clima natalizio serve a migliorarne la condizione» dice uno di loro accennando a un problema ben più ampio della sola mancanza di addobbi. Situazione simile se non peggiore quella nel rione Marlengo, dove anche gli abitanti sembrano essersi dimenticati di montare le luci in balcone. Spoglia anche piazza San Vigilio dove, secondo quanto riporta un’abitante del quartiere «anni fa, il Comune aveva disposto delle belle decorazioni, ma dopo solo qualche giorno erano sparite». Stessa storia vicino alla stazione: nessuna luminaria tra via IV Novembre e via Andreas Hofer. Questo il quadro: chissà se nel bando per la realizzazione di un nuovo concetto di illuminazione natalizia cittadina, annunciato per l’anno prossimo, sarà richiesta più attenzione per le periferie.

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