Il caso

Merano, chiusa ancora la pizzeria no-vax 

Nuovi controlli della polizia nei giorni scorsi alla pizzeria Beatrice: la maggior parte degli avventori era senza la certificazione verde rafforzata obbligatoria per consumare. Locale chiuso in via cautelativa per cinque giorni. La licenza era già stata sospesa una volta 



MERANO. Nuova chiusura per la violazione di norme anti-Covid per il ristorante-pizzeria Beatrice. Questa volta si tratta di un provvedimento cautelare, dopo che nella serata di sabato durante un controllo diversi avventori erano sprovvisti del Green Pass rafforzato, da qualche settimana necessario per poter essere serviti sia all’interno sia all’esterno degli esercizi di ristorazione. La conferma arriva dalla Questura. E adesso la licenza è appesa a un filo.

Il locale di via Mainardo era già stato chiuso per dieci giorni dalla Provincia per diverse violazioni contestate in più episodi.

Un servizio sull’emittente La7 che con l’utilizzo di una camera nascosta documentava la situazione aveva fatto deflagrare il caso, dopo che già in precedenza la pizzeria aveva fatto discutere per l’esposizione di cartelli all’ingresso in cui si annunciava che ai clienti non sarebbe stato richiesta la certificazione verde.

Una mancanza che, come testimoniato dai verbali, si sommava ad altre irregolarità come il mancato uso delle mascherine da parte del personale.

Era evidente che l’esercizio fosse finito sotto la lente delle forze dell’ordine e della polizia locale. I controlli si sono susseguiti così come i rapporti finiti sul tavolo della Provincia, della Prefettura e della Questura. Dopo la sospensione, si pensava che la gestione potesse addivenire a più miti consigli. Ma così, a quanto pare, non è stato. I titolari hanno tirato dritto, fermi nelle loro idee, pur consapevoli delle possibili conseguenze. Tra le eventualità balla anche la revoca della licenza.

Nella serata di sabato nell’ambito dei controlli per il rispetto delle norme gli agenti del commissariato di polizia sono arrivati nel locale. I responsabili dell’esercizio, lo ricordiamo, sono tenuti a chiedere a tutti gli avventori di presentare il passaporto verde rafforzato, conosciuto anche come pass “2G” (geimpfte-genesen, concesso a chi è vaccinato e a chi è guarito dal Covid). Ma evidentemente non se ne sono curati. Dalle verifiche dei poliziotti la grande maggioranza degli avventori, almeno una trentina, è risultata sprovvista della certificazione. Tutti sono stati multati.

In via cautelativa è stata disposta la chiusura del locale per cinque giorni. Il nuovo verbale nei confronti del gestore andrà ad accumularsi alle tante violazioni contenute nei documenti finite sul tavolo delle autorità provinciali, chiamate a decidere sulle ulteriori conseguenze.













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