Lavoro

Merano, il posto fisso perde appeal. Più di 15 i posti vacanti 

Il Comune ha indetto nuovi concorsi per agenti, educatori, bibliotecari e ispettori. Il sindaco: «Siamo poco attrattivi: orari e stipendi sono già fissati e molti chiedono lo smart»


Massimiliano Bona


MERANO. Il mito del posto fisso non esiste più, ormai, nemmeno a Merano. E poco importa di quale mansione si tratti. Le peripezie che Checco Zalone affronta nel film «Quo Vado» sono solo un ricordo sbiadito e soprattutto i giovani non sembrano interessati alle decine di bandi indetti dalle amministrazioni pubbliche. A riguardo le statistiche Eurostat sono davvero impietose. Nonostante la campagna di assunzioni promossa - con invitanti contratti a tempo indeterminato sul piatto - nel 2021 l’età media del personale della pubblica amministrazione in Italia ha toccato quota 50,7 anni. Nel 2001 era di 44,2 anni.

Solo questa settimana 4 concorsi per 11 posti.

L’ultima pioggia di delibere in riva al Passirio riguarda proprio i concorsi indetti per coprire i vuoti in pianta organica: 5 posti da agente (quinta qualifica), 2 posti da bibliotecario (settima qualifica), 2 posti da educatore diplomato (sesta qualifica) e 2 posti da ispettore (sesta qualifica). Per cercare di stringere i tempi il Comune di Merano ha approvato i bandi e nominato le varie commissioni giudicatrici. E per i componenti di queste ultime, se non si tratta di personale interno, sono previsti gettoni da 55 euro a seduta.

Il sindaco: «Settore Pubblico poco attrattivo: più di 15 posti vacanti».

Il sindaco Dario Dal Medico ammette una situazione oggettivamente critica. «Abbiamo più di 15 posti vacanti. Siamo considerati poco attrattivi, anche perché su certe cose - come gli orari o lo stipendio - a differenza del privato non possiamo trattare. Tra i settori più sguarniti c’è quello della polizia locale. Sempre più candidati spingono per lo smart working che apprezzo poco ».

 













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