Il caso

Mitterhofer al raduno separatista, le opposizioni: «Ora si dimetta» 

Bufera sul presidente del consiglio comunale di Merano. Pd, Lega e FdI chiedono all’esponente Svp di lasciare la carica. La Lista Rösch/Verdi invoca un chiarimento. Dal Medico smorza i toni, duro Zaccaria: «Meglio se evitava di partecipare»


Jimmy Milanese


MERANO. È bufera sulla partecipazione del presidente del consiglio comunale di Merano Christoph Mitterhofer (Svp) alla manifestazione degli Schützen che l'altro giorno hanno dichiarato di voler presentare richiesta d’indipendenza dall’Italia.

Fratelli d’Italia, Lega, Partito Democratico e Lista Rösch/Verdi ora chiedono a Mitterhofer le dimissioni dalla presidenza del consiglio e sulla vicenda è duro anche l’assessore Nerio Zaccaria: «Visto il trascorso in Südtiroler Freiheit di Mitterhofer e il nuovo percorso intrapreso – ha detto Zaccaria - era meglio evitare di partecipare a questo evento, anche in considerazione del ruolo istituzionale che ricopre. Probabilmente ha partecipato a titolo personale. Sarebbe interessante capire da lui il significato che dà alla sua presenza alla manifestazione di sabato».

Smorza i toni della polemica il sindaco Dario Dal Medico: «La partecipazione di Mitterhofer, non concordata né condivisa, non impegna minimamente l’amministrazione comunale, che si è anzi espressa chiaramente al riguardo revocando il patrocinio».

Dura invece la posizione di Fratelli d’Italia: «La presenza del presidente del consiglio comunale alla manifestazione secessionista di piazza della Rena pone un problema politico di lealtà dell’esponente della Svp verso l’istituzione che rappresenta», scrive il consigliere provinciale Alessandro Urzì, che con Paola Zampieri annuncia la presentazione di una mozione di sfiducia.

Sulla stessa linea la Lega, che in una nota firmata da Giuliano Vettorato, in qualità di commissario per l’Alto Adige, tuona: «Siamo sempre per l’autonomia, non per l’indipendentismo quindi, il fatto che Mitterhofer si sia presentato alla manifestazione è gravissimo, inaccettabile e da condannare. Chiederemo immediatamente le sue dimissioni».

E anche il Partito democratico annuncia la richiesta di dimissioni: «In palese contraddizione con quanto affermato in aula consiliare all’atto della sua elezione, Cristoph Mitterhofer ha partecipato con piena consapevolezza – come dimostra la foto con commento pubblicata sul proprio profilo – all’evento in questione. All’epoca – scrive Daniela Rossi - mentre le Civiche la buttavano sull’evangelico e la conversione, la vice sindaca aveva dichiarato che candidando con l’Svp Mitterhofer ne accettava le posizioni. Quali sono? Mitterhofer lo spieghi ai cittadini e abbia la coerenza di dimettersi».

Prende tempo la Lista Rösch/Verdi, che in passato aveva già accusato Mitterhofer di non rappresentare lo spirito autonomista della città: «Si sapeva benissimo che Mitterhofer fa parte degli Schützen – chiude l’ex sindaco Paul Rösch- e chiamare lui come presidente è stata una cosa che non andava. In consiglio chiederemo un dibattito per chiarire di nuovo il ruolo del presidente».

Senza voler rilasciare dichiarazioni, lo stesso Christoph Mitterhofer aveva spiegato che la sua partecipazione alla festa indipendentista era da intendersi come personale, salvo poi postare appunto la sua presenza sulla pagina Facebook istituzionale del presidente del consiglio comunale.

Dopo aver mal digerito l’elezione di Mitterhofer alla presidenza del consiglio nelle file della Svp, le opposizioni ora chiedono compatte le dimissioni dell’ex SdF.

In passato Mitterhofer aveva già fatto dichiarazioni a favore dell’indipendenza dell’Alto Adige, dichiarazioni dalle quali peraltro sembrava essersi dissociato. «Sono convinto del fatto che ogni persona giovane debba avere l’opportunità di svilupparsi sia umanamente che politicamente», aveva detto. Quindi, erano seguiti la candidatura e il ritorno in consiglio nelle file della Stella alpina, che, nonostante il mal di pancia della maggioranza, lo aveva imposto alla presidenza.













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