Ospedale, per i dipendenti pausa caffè solo in piedi 

La direttiva. Il personale in servizio invitato a non occupare i tavolini dei bar del Tappeiner Il coordinatore amministrativo Federspiel: «Sono pochi, la precedenza va data ai pazienti»


Simone Facchini


Merano. Ok la pausa al bar, ma per i dipendenti e collaboratori dell’ospedale è vietato sedersi ai tavolini. Lo ha disposto una comunicazione scritta firmata da tre dirigenti del comprensorio sanitario meranese e riguarda tanto il Franz Tappeiner quanto la struttura di Silandro. «I tavolini con sedie ai bar sono pochi e la precedenza va data ai pazienti», spiega il coordinatore amministrativo Gottfried Federspiel. Non si tratta quindi di un richiamo all’ordine per pause prolungate durante il servizio.

Recidivi.

Certo la sanità ha questioni più importanti da affrontare. Certo la si può prendere con un sorriso. Tuttavia il provvedimento finirà col suscitare qualche mugugno, perché magari per la pausa caffè aspirare a sedersi un attimo può essere legittimo. Di sicuro non era dato per scontato che sedersi potesse essere fuori luogo, visto che è stato necessario mettere nero su bianco la direttiva. E non deve essere neppure un fatto nuovo, poiché la comunicazione inizia con un inequivocabile “Segnaliamo nuovamente”.

Orari di affollamento.

Restando a Merano, nei due bar del Tappeiner vi sono in tutto tredici tavolini muniti di sedie, sei al ristoro presso l’ingresso principale e i rimanenti in servizio nella caffetteria della torre che ospita la riabilitazione. Diventano pochi soprattutto in certi orari, quando i bar – la cui gestione è affidata a ditte esterne - si affollano di medici, infermieri, amministrativi, pazienti e visitatori. La comunicazione dei dirigenti si rivolge a tutto il personale in servizio, invitato a fruire della consumazione senza sedersi. E il divieto è esteso “anche al personale in servizio e autorizzato a non indossare divisa”. Ai responsabili dei vari reparti si chiede di “informare le collaboratrici e i collaboratori e di fare rispettare la presente disposizione”.

Pochi spazi.

«Buona parte dei pazienti dell’ospedale, è evidente, sono persone anziane e con difficoltà motorie, o comunque sofferenti» precisa Federspiel. Da qui la necessità di ricordare al personale che, considerata l’esiguità di posti a sedere, sia opportuno lasciarli liberi. Complicato appare anche ampliare la platea di tavolini, considerata la limitatezza degli spazi a disposizione. Per le esigenze ospedaliere deve essere garantita la massima sicurezza e bisogna assicurare passaggi comodi. Meno comodo, durante la pausa caffè, sarà il personale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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