Mobilità

Piace la bici “condivisa” a Merano: è boom del bike-sharing  

Sempre più meranesi conoscono le opportunità dei servizi di trasporto ecologici. Da riconsiderare il bus a chiamata, fatica ad attecchire il car pooling



MERANO. Bike sharing, Callbus e car pooling: nonostante la pandemia da Covid-19, negli ultimi tre anni Merano è stata al centro di una sperimentazione di nuovi servizi di mobilità. Servizi che sono ormai piuttosto diffusi nelle grandi città europee, ma che ancora faticano a consolidarsi nei piccoli centri alpini.

I risultati scaturiscono da un'indagine condotta da Apollis che conferma una maggiore predisposizione da parte degli utenti a utilizzare i nuovi servizi di mobilità testati nell’ambito di Mentor, progetto Interreg votato a rendere più comodo l'utilizzo dei mezzi di trasporto ecologici. Il servizio più conosciuto e apprezzato al momento pare essere il bike sharing.

«I servizi proposti nell'ambito del progetto europeo Mentor, realizzato dal Comune in collaborazione con Noi Techpark e Sasa, sono stati ideati con l'obiettivo primario di integrare l’offerta base del trasporto pubblico», ha spiegato la vicesindaca Katharina Zeller. «Un'indagine condotta dall'istituto Apollis ha permesso verificare com'è cambiata la sensibilità della popolazione nei confronti di questi nuovi servizi proposti nel corso del progetto. Ebbene, è cambiata molto: a parte il concetto del car pooling, che risulta ancora poco noto, circa l'80% dei meranesi è a conoscenza di tutte queste nuove possibilità e persino del sistema di trasporto con navetta a guida autonoma (che è stata sperimentata in riva al Passirio nel 2019, ndr). Una differenza enorme rispetto al 2019, quando solo il 10% conosceva il concetto di servizio on-demand».

Ma come sono stati accolti i nuovi servizi da parte dei cittadini meranesi? Il bike sharing è stato lanciato a ottobre 2019. Pensato soprattutto per offrire un collegamento con il centro alle persone che arrivano in città in treno, questo servizio è stato utilizzato per circa 6.000 volte da circa 1.600 utenti, con una "esplosione" di utilizzi (circa il 70% di questo totale) solo nell'anno 2021. Il 35% dell'utenza ha effettuato in bici spostamenti inferiori ai 15 minuti, il 20% invece ha coperto tragitti compresi tra 15 e 60 minuti.

Promettenti, secondo i ruilievi dell’ammnistrazione municipale, sono anche i primi risultati del servizio callbus, partito a giugno 2021. Si tratta di una delle prime sperimentazioni in Alto Adige di un servizio flessibile on-demand basato su moderne tecnologie digitali. Il servizio, eseguito dall'azienda locale Easymobil, aveva l'obiettivo di testare l’apprezzamento dei collegamenti con un piccolo bus elettrico in un'area della città (tra i quartieri di Maia Bassa e Maia Alta) in cui non è presente una vera e propria offerta di trasporto pubblico. Nonostante il piccolo gruppo di utenti effettivamente coinvolto nella sperimentazione (poco più di un centinaio), il servizio ha effettuato quasi 1.500 corse, «ottenendo indicazioni molto promettenti anche da parte delle persone anziane per quello che riguarda le applicazioni necessarie per prenotare le corse. Le oltre 400 registrazioni di utenti confermano inoltre un certo interesse della cittadinanza a capire il funzionamento di questa offerta».

L’ultima sperimentazione, ancora in fase di lancio a causa delle limitazioni causate dalla pandemia, è quella che riguarda un nuovo servizio di car pooling, che si basa sulla tecnologia fornita dalla piccola ditta austriaca Ummadum. Il servizio, oltre a utilizzare le tecnologie per favorire la combinazione di richieste e offerte di passaggi tra utenti, implementa dei meccanismi premio che consentono ai partecipanti di guadagnare i punti per i loro comportamenti virtuosi. Con questi punti possono poi essere acquistati prodotti (ad esempio generi alimentari) presso una serie di negozi che aderiscono all'iniziativa. Il servizio di car pooling è attualmente in fase di prova presso numerose aziende locali, che lo stanno testando per rendere più efficienti e sostenibili gli spostamenti casa-lavoro dei loro collaboratori.













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