Raccolta della plastica, è partita la rivoluzione
Dopo la fase sperimentale al rione Maria Assunta, attivati altri cinque punti La consegna potrà però avvenire solo alla presenza dell’addetto dell’Asm
MERANO. La rivoluzione della raccolta della plastica è partita. Non tutta la plastica: solo quella “di qualità”. Bottiglie e flaconi, soprattutto. Da tempo invocata dai meranesi, attivata in via sperimentale al rione Maria assunta, è stata estesa dalla Municipalizzata in altre cinque isole ecologiche. Con effetto immediato e in orari determinati, gli stessi della raccolta del “bio”. Ma se per l’umido-organico è necessario possedere il tesserino magnetico, in dotazione solo ai residenti delle vie agganciate a un’isola ecologica con raccoglitore del biologico (dal 2018 però lo potranno richiedere tutti i cittadini, assicura l’Asm), per conferire la plastica non c’è bisogno di nessun badge. Basta recarsi in uno dei centri deputati nei giorni e negli orari prestabiliti (indicati nel box sotto il titolo) e consegnare la plastica all’addetto che provvederà a controllare se sono rispettati i requisiti per accettarla. Dunque un po’ di paletti ci sono ancora, ma almeno ci si potrà risparmiare il viaggio fino al centro di riciclaggio dell’Asm nella zona produttiva di Lana.
Via Fermi a Sinigo, via Wolf presso lo school village, rione Maria Assunta, via Marlengo, piazza San Vigilio e Lido: queste le sei isole ecologiche elette. Rimangono al palo, almeno per il momento, quelle di via Piave, via Mainardo, via Garibaldi, via Wolkenstein. «Semplicemente perché le seconde sono sprovviste del necessario container interrato – spiega Claudio Vitalini, direttore della Municipalizzata – ma ci impegniamo ad estenderla anche a quelle. E alle isole ecologiche che sono programmate per il futuro». Salvo zone dove è considerato controproducente, infatti, l’Asm vuole coprire con il servizio di raccolta differenziata nelle isole ecologiche, munite di silos per il “bio” e a questo punto la plastica, tutta la città. Nei prossimi mesi nei sei punti attivi per la plastica, inoltre, sarà anche provata la raccolta dei cartoni.
Sobbarcandosi l’onere di doversi recare fino a Lana, in un anno i meranesi conferiva comunque 80 tonnellate di plastica. L'obiettivo è ora incrementare la cifra. Per stessa ammissione dei responsabili il sistema di raccolta finora praticato era disagevole, non invogliava a differenziare i rifiuti e non era al passo coi tempi: questo il tenore delle segnalazioni che giungevano alla Municipalizzata all'Ufficio ambiente del Comune. Per questo motivo alla fine del 2016 era stato lanciato un progetto pilota al rione Maria Assunta, dove poter smaltire certi tipi di rifiuti in plastica e materiale di imballaggio gettandoli in un apposito cassonetto. L'obiettivo era quello di verificare la quantità di rifiuti raccolta per poi decidere se estendere questo sistema anche ad altri quartieri. Il progetto ha fatto registrare un buon successo e così la Municipalizzata e il Comune hanno deciso di estenderlo.
L’intenzione è di riciclare il 100% del materiale consegnato. Particolarmente adatti a questo scopo sono i contenitori di materiale sintetico dotati di tappo - ad esempio le bottiglie in Pet (polietilentereftalato), PP (polipropilene) e PE (polietilene) - che verranno trasportati e trattati nell'impianto della cooperativa Corepla, a 300 chilometri da Merano. Poiché la plastica sporca non può essere riciclata, l'eventuale consegna di materiale non idoneo comporterà per Asm il declassamento - per diversi mesi - in una categoria produttiva meno vantaggiosa.