Minacce e fiamme 

Rogo a Sinigo, arriva l’interrogazione

Merano. Dopo i fatti dell’altra notte che hanno avuto il sapore del regolamento di conti presso le case Ipes di via Damiano Chiesa, ai quali è seguito l’ incendio di una materasso condito da minacce...



Merano. Dopo i fatti dell’altra notte che hanno avuto il sapore del regolamento di conti presso le case Ipes di via Damiano Chiesa, ai quali è seguito l’ incendio di una materasso condito da minacce incrociate andate in scena per un paio di ore, il consigliere provinciale Alessandro Urzì di Alto Adige nel Cuore prende carta e penna e scrive alla giunta provinciale per chiedere conto della situazione. Indirettamente, l'appello è rivolto anche a Francesca Tosolini, nuova presidente Ipes, in quota Lega.

È una situazione, quella della edilizia agevolata a Sinigo, da tempo sotto osservazione, dopo che una serie di fatti poco piacevoli tutti accaduti tra i civici 4 e 6 di via Damiano Chiesa nel corso degli ultimi mesi aveva indotto il Comitato di quartiere a chiedere urgenti provvedimenti contro gli assegnatari che non dovessero rispettare le norme di buon comportamento e di vicinato. Nell'interrogazione, il consigliere Urzì punta il dito verso una famiglia assegnataria che nel corso dei mesi più di una volta sarebbe stata segnalata ai vertici Ipes per via dei comportamenti molesti da parte di alcuni loro componenti nei confronti dei vicini. «Non è la prima volta che la famiglia in questione verrebbe portata all’attenzione dell’istituto provinciale per l’edilizia sociale perché non osserva le regole del viver civile, infatti, nel corso del tempo vi sarebbero state segnalazioni per l’abbandono selvaggio di rifiuti, per disturbo della quiete pubblica, per l’accensione non autorizzata di fuochi, per parcheggio abusivo nelle pertinenze comuni dell’edifico, per aver sradicato un albero; numerosi sarebbero stati anche gli interventi della polizia municipale in riferimento alla mancata osservanza delle disposizioni per il contenimento della pandemia», scrive Urzì. Nella interrogazione, il consigliere provinciale chiede alla giunta di sapere, appunto, se questa sia a conoscenza dei fatti in questione, se nei confronti della famiglia esistano dei precedenti di violazione dei regolamenti condominiali Ipes e se per fatti gravi messi in essere da assegnatari di alloggi pubblici non sia possibile pensare alla revoca della abitazione agevolata. J.M.













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