Servono alloggi piccoli per 42 nuovi profughi 

Il Burgraviato amplia lo Sprar che prevede l’ospitalità in appartamenti  L’obiettivo è raggiungere la quota di 354 migranti dettata dalla Provincia 


di Giuseppe Rossi


MERANO. Visto che nessun Comune del Burgraviato oltre a Merano, Rifiano, Tesimo e Lana ha accettato di ospitare sul proprio territorio una parte della quota ancora da ospitare dei 354 immigrati che la Provincia ha destinato per l'intero comprensorio che va da Naturno a Gargazzone passando per la val d'Ultimo e la val Passiria, torna a scendere in campo la comunità guidata dal presidente Alois Kröll. Senza nuovi Cas (centri di accoglienza straordinari, così si chiamano le realtà tipo le case degli operai alla stazione ferroviaria), non si raggiungerà mai la quota richiesta da Bolzano. E allora come fare? La direzione dei servizi sociali del Burgraviato ha chiesto di ampliare da 50 a 92 i posti destinati al cosiddetto progetto Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che si realizza attraverso piccole realtà abitative da 6/10 posti cadauna.

Stiamo parlando di esempi come gli alloggi messi a disposizione dal Comune di Merano in via Venosta e in via Lido, dove richiedenti asilo si mescolano nei condomini dove vivono ad esempio famiglie meranesi a canone di locazione mitigato.

Grazie ai 42 nuovi posti per i quali il Burgraviato ha ottenuto il via libera, ora il comprensorio è alla ricerca di nuovi appartamenti. Uno l'ha già trovato a Plaus, ma anche in questo caso non si tratta di un privato cittadino che mette a disposizione cubatura per ospitare richiedenti asilo.

A farsi avanti questa volta è l'istituto diocesano per il sostentamento del clero, che a Plaus dispone di un alloggio da 78 metri quadrati in via Ontani 2. Nonostante l'ente religioso tra i suoi compiti dovrebbe avere anche quello della carità e dell'assistenza, il Burgraviato non riceverà l'alloggio gratuitamente, ma dovrà versare un canone di affitto mensile di 516 euro oltre a 50 euro di spese mensili aggiuntive. Toccherà al comprensorio mettere a posto l'alloggio e arredarlo per poi far partire anche a Plaus il progetto Sprar.

Proprio il reperimento di appartamenti adatti allo scopo è stato evidenziato dai Comuni come una delle maggiori difficoltà incontrate per attuare lo Sprar.













Altre notizie

Attualità