Sinigo, fiamme appiccate al garage 

Gli elementi fanno propendere per la matrice dolosa del rogo che ha coinvolto il portellone di un secondo vano


di Simone Facchini ; w


MERANO. Due garage sono stati danneggiati da un incendio in un condominio Ipes di Sinigo, al civico 8 di via Filzi. Contenuti gli effetti delle fiamme, ma a inquietare è la probabile origine dolosa del rogo. Pista che stanno battendo gli inquirenti nel tentativo di risalire all’autore. L’episodio nel frattempo acuisce i già tesi rapporti di vicinato in un complesso di edilizia sociale, quello compreso fra via Battisti e via Filzi, da tempo alle prese con ripetuti episodi di degrado e di inciviltà. Un’escalation culminata con quanto accaduto mercoledì sera. Pare che il garage preso di mira fosse uno, ma le fiamme non fanno distinzioni e hanno aggredito il portellone anche del secondo vano.

Un condomino verso le 19.25 ha notato il fumo e le fiamme avvertendo subito i pompieri. Si pensava a un’automobile a fuoco. Solo successivamente si è capito che l’incendio si limitava ai portelloni e ai telai dei garage. All’arrivo dei vigili del fuoco di Sinigo-Montefranco il rogo si era già estinto. I volontari hanno provveduto a verificare l’assenza di focolai e a ventilare il locale interrato, dove i testimoni hanno riferito di un inconfondibile odore di benzina. I carabinieri giunti sul posto hanno eseguito i rilievi e parlato con il proprietario del garage preso di mir dall’incendio. Gli accertamenti proseguono, anche alla ricerca dell’eventuale movente.

Fra chi vive in zona non sembrano esserci dubbi. Si tratterebbe di un gesto intimidatorio, o di un regolamento di conti. Diatribe fra inquilini del caseggiato o residenti della borgata, ormai degenerate. In un contesto dove l’allarme sociale è in crescendo. Basta osservare con un minimo di attenzione lo stesso garage per misurare il polso alla situazione. Più saracinesche recano evidenti segni di scasso. Il vetro dell’impianto antincendio infranto. Due istantanee di un quadro ben più critico. «Il contesto si fa sempre più problematico», dice Paola Zampieri. È una delle promotrici del comitato spontaneo Ipes, nato lo scorso autunno a Sinigo proprio per dare maggior vigore alle denunce di quanto avviene nei palazzi dell’edilizia sociale nella borgata. Sporcizia, rifiuti abbandonati, maleducazione, scarsa cura delle parti comuni: tante le criticità messe sul tavolo dal comitato. Ma ce ne sono di più gravi, per esempio i furti. Ora questo episodio, giunto a pochi giorni dal sequestro di un chilogrammo di hashish con arresto di un ventenne in zona. Due vicende ravvicinate che allungano la lista e scuotono la comunità della frazione.

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