Sinigo, l’Ipes avvia verifiche sui requisiti degli inquilini 

Dopo l’accoltellamento. Al vaglio le condizioni per la permanenza delle famiglie coinvolte Nel frattempo l’avvocato di Virginia Lai smentisce le accuse relative ad atteggiamenti razzisti



Merano. In attesa dell’interrogatorio di garanzia nel carcere di Bolzano di Virginia Lai, fissato per le 10 di domattina, giungono le prese di posizione dell’Ipes e di sindaco e vicesindaco. Prese di posizione che configurano una situazione di degrado entro la quale si sarebbe intessuta una trama di litigi che corrobora sempre di più il carattere pretestuoso dell’episodio dello zerbino scomparso. Mentre gli inquirenti indagano, intanto, l’avvocato Marco Manica – legale di Virginia Lai, detenuta a Trento – smentisce categoricamente lo “sfondo razzista” al quale accenna la madre del ventenne accoltellato da Lai domenica mattina. «Non a caso – precisa Manica – tale eventualità non è nemmeno contestata dal Pubblico Ministero».

I provvedimenti dell’Ipes.

«L’Istituto – fa sapere Primo Schönsberg, vicepresidente Ipes – ha seguito direttamente la vicenda fin dagli istanti successivi l’accoltellamento. Siamo vicini alle famiglie coinvolte dalla violenza e collaboriamo con le forze dell’ordine. L’Ipes ha già avviato i provvedimenti del caso per valutare se sussistano le condizioni per la permanenza dei nuclei famigliari coinvolti dai fatti di cronaca, negli alloggi pubblici loro assegnati, e ricorda che negli alloggi dell’Istituto si accede per graduatorie pubbliche, in base alle vigenti norme di legge dello Stato e della Provincia. Le stesse che regolano la gestione dei conflitti tra inquilini e le eventuali procedure di sfratto».

Misure contro la violenza.

Il sindaco Paul Rösch e il vicesindaco Andrea Rossi fanno riferimento alle misure in corso nel campo della prevenzione della violenza. «I nuovi agenti della polizia locale hanno finito il corso di addestramento e ci consentiranno di garantire una maggiore presenza della polizia locale a Sinigo e negli altri quartieri della città», ha sottolineato Rösch. Tuttavia, né le videocamere né una maggiore presenza della polizia avrebbero potuto impedire questo incidente, che si è verificato in un edificio residenziale. «A Sinigo, le misure per rafforzare la comunità e per promuovere l’integrazione sono importanti almeno quanto la presenza delle forze dell’ordine. Qualche settimana fa è stato istituito un tavolo di coordinamento congiunto con il comitato di quartiere e l’Ipes. Inoltre, presto presenteremo un nuovo progetto in quest’ambito che coinvolgerà soprattutto Sinigo – annuncia Rossi, assessore al decentramento –. L’obiettivo deve essere quello di avere una comunità forte con legami stretti tra le singole persone, per far sì che la violenza non possa più essere un’opzione come mezzo di risoluzione dei conflitti».

L’accoltellamento del giovane residente in un condominio di via Damiano Chiesa è tra i casi più eclatanti che negli ultimi mesi hanno coinvolto Sinigo, dal “supermarket della droga” trovato a febbraio dai carabinieri di Merano all’incendio in un garage poche settimane fa. S.M.













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