Solland, il Comprensorio teme l’arrivo degli sceicchi 

La fabbrica di Sinigo. Burgraviato scettico sull’assegnazione alla cordata del Qatar «Meglio chiudere lo stabilimento, bonificare i terreni e insediare imprese sostenibili»


Simone Facchini


Merano. Alle tante manifestazioni di entusiasmo per l’assegnazione della Solland Silicon a una multinazionale qatariota fa eco la presa di posizione dei sindaci del Burgraviato. Nell’ultima seduta della comunità comprensoriale, hanno espresso con chiarezza il loro scetticismo sulla vicenda. E di fatto si sono accodati all’idea originaria del primo cittadino meranese Paul Rösch, che da tempo perora la causa di una diversa destinazione del polo industriale di Sinigo

Preoccupazione.

È piuttosto infrequente che la comunità comprensoriale decida di prendere posizione ufficialmente con una nota. Il fatto che abbiano deciso di farlo sul caso Solland aumenta il peso specifico del messaggio. Nel quale si evidenzia la «preoccupazione in riferimento all’acquisto dell’azienda Solland Silicon. Sussistono forti dubbi – riporta il comunicato - in merito al futuro dello stabilimento. L’impianto ha rappresentato nel passato un rischio per la salute e l’incolumità di tutta la popolazione circostante. Purtroppo, attualmente non si dispone di informazioni precise per quanto attiene il futuro gestore, sembra che si tratti nuovamente di un grande investitore il cui obiettivo è quello di massimizzare il profitto senza alcuna relazione con il territorio. Negli ultimi anni la sicurezza è stata garantita con massicci investimenti da parte dell’ente pubblico. Questi standard devono essere mantenuti in ogni caso anche nel futuro».

Posti di lavoro.

La sicurezza, dunque, come primo elemento di perplessità. ma non è il solo. c’è anche il fattore occupazionale. i sindaci si dicono «convinti che la chiusura definitiva dello stabilimento, la bonifica del territorio e l’insediamento di imprese sostenibili siano le soluzioni da adottare per il futuro. questo comporterebbe la creazione di posti di lavoro utili per tutto il burgraviato garantendo al contempo la sicurezza della popolazione». così si chiude la nota, succinta nelle misure ma non nei contenuti.

Saldo.

Sul piano procedurale si attende ora che la società del qatar, della quale non è stata rivelata l’identità, provveda a pagare il saldo per il trasferimento del complesso aziendale. la giudice francesca bortolotti la scorsa settimana ha dato il via libera all’assegnazione, dopo le verifiche della documentazione. il bando di gara prevedeva il versamento del 10% di cauzione sulla cifra offerta. l’investitore della penisola arabica ha messo sul piatto 5 milioni. dall’assegnazione, ha tempo 60 giorni per completare il pagamento.

Così, se da una parte negli ultimi giorni all’euforia dei sindacati per il risultato della vicenda si sono accodate le dichiarazioni di soddisfazione di varie parti politiche – dal movimento 5 stelle alla civica per merano e alleanza – anche la schiera dei diffidenti batte un colpo. da parte loro, i sindacati hanno esultato per la garanzia degli attuali 80 posti di lavoro, cioè di coloro i quali stanno salvaguardando la sicurezza degli impianti. aprendo nel contempo a prospettive di notevole ampliamento dell’organico con la ripresa dell’attività industriale. dall’altra i sindaci, capeggiati da paul rösch, la cui posizione mentre era in corso la procedura fallimentare aveva incassato anche il sostegno dell’unione albergatori.

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