Trattative di maggioranza Sul tavolo quattro scenari 

La formazione della nuova giunta. Dopo il primo giro di colloqui, Svp e Civiche spingono per la “grande coalizione” Rösch, che non intende scaricare Team K e Sinistra, apre ad alternative che rimettono in gioco il Pd. Altrimenti si torna al voto


Simone Facchini


Merano. Messa agli atti la prima tornata di incontri, questa settimana le trattative per la formazione della maggioranza entrano nel vivo. Fra giovedì e venerdì il sindaco Paul Rösch e la sua squadra hanno completato i faccia a faccia con le delegazioni delle liste che siederanno in consiglio comunale. Non solo visite di cortesia: è stato delineato il perimetro entro il quale procederanno le discussioni. E si profilano quattro possibili scenari: la grande coalizione con Verdi (e partner?), Civiche e Svp; una maggioranza composta da Verdi e partner con Svp e Pd; una maggioranza fatta da Verdi & co. assieme a Civiche e Pd; il ritorno al voto.

Tutto questo secondo le logiche emerse nella prima fase, in cui il dato certo è la scrematura – ampiamente preannunciata – dalle ipotesi delle forze politiche di destra: Lega e Fratelli d’Italia, Freiheitlichen e Süd-Tiroler Freiheit.

“Große Koalition”

La grande coalizione è la strada battuta dalla Stella alpina e dalle Civiche. La Volkspartei oltre al fronte esterno è presa con la ristrutturazione di casa, mentre Alleanza e Civica per Merano hanno rivendicato di essere accolte in municipio congiuntamente per cementare il percorso intrapreso con la candidatura di Dal Medico. Tutt’e due le delegazioni hanno in sostanza detto a Rösch che con questa formula si darebbe rappresentanza ai tre blocchi principali espressi dalle urne. Dal Medico – che non siede al tavolo delle trattative – ha incontrato il sindaco che lo ha sconfitto per 37 voti ricordandogli quel 49,9% di meranesi che al ballottaggio non hanno scelto il sindaco uscente. Ciascuno dei tre gruppi porta in aula otto consiglieri: ne salterebbe fuori una solida (dal punto di vista numerico) maggioranza a 24 su 36, pur con anime interne ben diverse. Se in questa ipotesi la messa alla porta del Pd appare scontata, lo è tutt’altro per Team K e Sinistra ecosociale, i partner che hanno sostenuto Rösch sin dall’inizio e che il sindaco non ha intenzione di scaricare. È il groppo - non l’unico - da sciogliere per proseguire lungo questa via.

Le alternative.

Nel secondo e terzo scenario, il Pd rientrerebbe in gioco. La Svp di primo acchito si è aperta all’ingresso nel governo pur memore degli affanni patiti nella scorsa legislatura in sala giunta. Ma se non si trovasse la quadra? Tutti per ora fanno melina su posti nell’esecutivo e deleghe, ma bisognerà fare i conti con una composizione che obbliga a quattro consiglieri italiani e tre tedeschi. Dei secondi, oltre al sindaco è impensabile o giù di lì la rinuncia da parte dei Verdi all’assessora uscente Madeleine Rohrer, campionessa di preferenze. Accetterà la Stella alpina un unico assessore? O ci sono altri sentieri da percorrere? Senza Svp, è aritmeticamente possibile una giunta sostenuta da Verdi più partner (10 voti), Civiche (8) e Pd (2). Civiche che dovrebbero mandare giù la scelta del Pd di appoggiare Rösch al secondo turno, e la presenza in maggioranza di Team K e Sinistra ecosociale.

Senza Civiche ma con la Svp dentro, con Rösch che si accollerebbe la responsabilità di escludere quel suddetto 49,9% che ha votato Dal Medico al ballottaggio, i conti sarebbero sostanzialmente gli stessi, sostituendo gli 8 consiglieri di Alleanza più Civica con gli 8 della Volkspartei, e con il Pd (2) in grado di garantire il raggiungimento dei 20 voti.

E poi c’è lo scenario di rottura: né le Civiche né la Svp trovano un patto con il sindaco e i Verdi. Non ci sono i numeri per una maggioranza. Arriva il commissario e si torna a votare.

Nuovi colloqui.

Ieri, all’alba di un weekend che servirà a far sedimentare i confronti, Paul Rösch si è limitato a dire che «nel corso dei colloqui abbiamo discusso delle modalità di lavoro in aula e verificato con quali liste si possa ipotizzare di costituire una coalizione di governo» e che «la nostra priorità è tracciare una rotta condivisa per vincere insieme le grandi sfide che Merano dovrà affrontare».

Nei prossimi giorni la seconda tornata prevede dunque colloqui solo con i potenziali membri del nuovo esecutivo. A Rösch e ai Verdi (finora presenti Cristina Kury, Madeleine Rohrer, Andrea Rossi e Toni Ladurner) si affiancheranno i partner di Team K e Sinistra ecosociale, i consiglieri Francesca Schir e David Augscheller. E i nodi verranno al pettine. Sul lato opposto del tavolo prenderanno posto, di volta in volta, Volkspartei, Alleanza e Civica per Merano, Pd.

Si parlerà anche di temi: primaria in agenda la strategia per affrontare la crisi Covid, ma tante scintille sono previste sulla gestione della mobilità.













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