Il caso

Università, Merano perde ancora il treno 

I Verdi all’attacco: «A Bolzano nuovo corso di laurea in Scienze gastronomiche, la nostra città resta al palo. Eppure un’Accademia del gusto era nel programma del sindaco»



MERANO. Merano perde un altro treno per l’Università, e chissà se sarà in grado di salirci in corsa. La seconda città della provincia rimane ancora una volta ai margini nelle strategie di sviluppo dell’ateneo bolzanino che pure pochi giorni fa ha annunciato la partenza imminente di un corso di laurea in "Scienze enogastronomiche di montagna". «Purtroppo ancora una volta Merano resta esclusa da percorsi universitari». E la lista Rösch/Verdi chiede alla giunta «di verificare la possibilità di diventare partner del progetto».

La discussione, anche politica, di un coinvolgimento di Merano nell’alveo della Lub – che oltre al capoluogo opera a Bressanone e a Brunico – perdura da anni, fra alti e bassi. Perché Merano è sempre rimasta esclusa? E non c’era la possibilità di inserirsi nel nuovo programma di sviluppo? La tradizione alberghiera della città, il suo retropalco di eccellenze nella gastronomia, la sua tradizione di città aperta al confronto fra le culture, avrebbero potuto sostenere il palco al nuovo corso di laurea sviluppato insieme allo chef Norbert Niederkofler.

«Se Merano è stata spesso gratificata da importanti impegni provinciali nel settore dell’attrattività turistica (terme e giardino botanico sopra tutti), è rimasta tuttavia costantemente esclusa dai percorsi di formazione universitaria, cui comunque legittimamente ha sempre aspirato. E questo nonostante sia da lungo tempo una città che ha fatto della proposta culturale di qualità un suo segno distintivo. Anche nel settore della promozione e dell’offerta turistica», riporta una nota del gruppo consiliare Lista Rösch/Verdi.

È del proprio dell’ex sindaco Paul Rösch l’affondo: «Dispiace che la città ancora una volta non sia stata in qualche modo interessata dall’apertura di un imminente corso di laurea in Scienze enogastronomiche di montagna, sviluppato insieme allo chef pluristellato Norbert Niederkofler. Un tema, quello enogastronomico di pregio, molto vicino alla tradizione cittadina. Non solo per la qualità dell’offerta, ma anche e soprattutto per la presenza a Merano del "Cesare Ritz" e del "Kaiserhof“, due istituti alberghieri di alto livello. O di una manifestazione internazionale come il WineFestival».

«Accogliamo con favore il fatto che il nostro territorio si qualifichi sempre più per essere un laboratorio di ricerca trasversale sulla montagna quale patrimonio da tutelare. In questo caso lo sarà attraverso la valorizzazione delle antiche colture, della sostenibilità delle produzioni, della loro riproposta gastronomica in un mix di tradizione e innovazione», aggiunge Toni Ladurner, già direttore didattico, consigliere comunale della stessa squadra così come Claudia Bellasi che osserva: «Va ricordato che all’interno del documento programmatico del sindaco per questa consiliatura, tra le azioni previste per una forte rappresentanza da parte del Comune nei rapporti con la Provincia, si cita proprio l’istituzione di un tavolo di confronto con la Provincia sulla possibilità di avviare una “Accademia del Gusto” a Merano, un percorso universitario triennale o master di alta formazione e specializzazione professionale, dedicato al mondo dell’ enogastronomia e dell’alta cucina».

«Proprio a partire dalla notizia dell’istituzione del corso di laurea a Bolzano e ricordando l‘impegno manifestato da questa giunta in tema di formazione universitaria a Merano – chiude l’ex vicesindaco Andrea Rossi, già assessore alla cultura – abbiamo depositato una mozione che vorremmo si discutesse nella prossima seduta del consiglio comunale. Chiediamo al sindaco e al suo governo di attivare contatti concreti sia con l’amministrazione Provinciale, per gli assessorati e gli uffici competenti, sia con la Libera Università di Bolzano al fine di verificare la possibilità di trovare spazi e opportunità di partnership anche per la città di Merano e per i suoi istituti di formazione alberghiera allinterno del progetto universitario Scienze enogastronomiche di montagna». SIM













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