Danni

Parchi ostaggio dei vandali, costi salati per i cancelli

Chiuse di notte sempre più aree verdi. Ma i lucchetti non fermano i teppisti. Manuela Angeli (Comune): «Ogni anno decine di migliaia di euro spesi in manutenzione»



BOLZANO. Anche i cancelli di parco Mignone a Oltrisarco saranno chiusi per tutto l'anno in orario notturno, da mezzanotte alle cinque di mattina. A dare la conferma la presidente di circoscrizione Judith Kofler Peintner, che nei mesi ha spinto perché questo desiderio degli abitanti venisse avverato. In città sono sempre di più i parchi che seguono questa tendenza: via Ortles, il Pompei in via Roen, il parco delle vigne. Ma cancelli e lucchetti non bastano a fermare i vandali, che si accaniscono con cesoie e piedi di porco pur di entrare nel parco quando non è consentito. Sarà che ciò che è vietato attrae di più? «Probabilmente sì», lamenta Manuela Angeli dell'ufficio partecipazione e decentramento del Comune, «Fatto sta che negli anni non ho mai visto una situazione così grave di danneggiamenti e vandalismi. Dalla scorsa estate la situazione è precipitata e ancora non sappiamo dove sbattere la testa». L'anno scorso la spesa pubblica soltanto per i lucchetti ha superato i 5 mila euro. «A questi si aggiungono i circa 20 mila euro per il servizio di apertura e chiusura attraverso la Ronda altoatesina», prosegue Manuela Angeli, «e altre migliaia spese per la manutenzione dei cancelli e dei recinti, continuamente danneggiati». L'ultimo caso eclatante ha riguardato il parco Pompei di via Roen, dove nelle scorse settimane un gruppo di giovani è entrato tre volte di notte forzando i cancelli, danneggiando e arrivando addirittura a dare alla fiamme - nella notte di Natale - i disegni creati dai bambini per il calendario dell'avvento. Un grave episodio su cui era intervenuto anche l'assessore Juri Andriollo, garantendo «presenza nel quartiere» e azioni per migliorare le condizioni di decoro e sicurezza. «Purtroppo però chiudere il parco non basta più», spiega la Angeli, «Bisognerebbe risolvere il problema alla radice, rafforzando la collaborazione con le forze dell'ordine, i servizi sociali, ma non è facile, soprattutto dal punto di vista delle risorse umane. Ci vorrebbe proprio una rieducazione generale, e in questo ognuno deve fare la propria parte». Contro l'inciviltà e la maleducazione il Comune può poco. «Possiamo solo rispettare la volontà dei quartieri e chiudere sempre più parchi - prosegue - ma si tratta di una spesa continua e spesso inutile. In più molti cittadini si lamentano perché vorrebbero usufruire degli spazi in assoluta libertà, senza orari o vincoli».

Parco Mignone

La chiusura di parco Mignone è stata deliberata dopo una sperimentazione di quattro mesi, avviata a seguito di numerose segnalazioni dei residenti. L'area era infatti diventata un punto di aggregazione notturna per bande di ragazzi, accusati degli schiamazzi, ma anche un luogo di spaccio e attività illecite, facilitate dalla possibilità di nascondersi. «La sicurezza deve essere al primo posto», sottolinea Judith Kofler Peintner, «Purtroppo il parco di Oltrisarco è difficile da controllare. Anche solo la casa del Vke, bellissima di giorno, di notte diventa un punto di ritrovo per vandali e malviventi. Speriamo che le chiusure - non facili, visto che il parco ha sei ingressi - creino un deterrente e garantiscano più serenità al quartiere», conclude. M.A.













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