LA PROTESTA

Patente a punti in edilizia, insorge anche Cna: «Solo altra burocrazia»

Gabrieli: «Nessun rafforzamento della sicurezza». Corrarati: «Occorre un percorso obbligato di qualificazione delle imprese» (foto Ansa)

IL CASO. Gli artigiani di lvh.apa: «Complicazioni pratiche senza benefici in termini di riduzione degli infortuni sul lavoro»



BOLZANO. "L'introduzione della patente a crediti nel settore delle costruzioni non garantisce il rafforzamento della sicurezza, ma rappresenta l'ennesimo appesantimento burocratico per le imprese. Senza contare che l'esonero per le aziende con certificazione Soa rappresenta una ingiustificata discriminazione sotto il profilo della concorrenza". Il presidente di Cna Costruzioni Alto Adige-Südtirol Rodolfo Gabrieli interviene così nel dibattito attorno all'introduzione, ipotizzata a partire dal 1° ottobre 2024, di una patente a punti per le imprese del settore edile. Cresce quindi la protesta in Alto Adige contro il provvedimento, boccato anche dagli artigiani di Ivh.apa.

"Rafforzare la sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro in generale - aggiunge il presidente regionale Claudio Corrarati - è la priorità dei datori di lavoro". Le strade da seguire sono due: un percorso obbligato di qualificazione delle imprese con una legge sull'accesso alla professione e un lavoro immediato di sensibilizzazione per diffondere la cultura della sicurezza. "Pensare che il decurtamento di punti possa indurre a un comportamento più consapevole sui posti di lavoro è una banalità", commenta Corrarati.

Nel 2023 le denunce di infortunio presentate all'Inail sono state poco più di 580.000, gli infortuni domestici arrivano ormai a sfiorare in Italia i 3 milioni ogni anno. "Partendo da queste cifre è chiaro che serve un diffusione del comportamento della sicurezza a lavoro come a casa - afferma il presidente di Cna Trentino Alto Adige -. Dobbiamo mettere in campo campagne mirate di sensibilizzazione. Bisogna agire sull'individuo ed ognuno deve essere responsabilizzato nel proprio ruolo, dal committente al datore di lavoro all'operaio. Le risorse dalle quali attingere dovrebbero essere - prosegue Corrarati - quelle derivanti dalle sanzioni legate ad un sistema dei controlli da rendere più efficace ed efficiente. In questa sfida i partner da coinvolgere sono gli enti bilaterali già esistenti sul territorio.

Infine - conclude Corrarati - il discorso degli oneri di sicurezza che il committente, e in particolare il committente privato, deve tenere in giusta considerazione per garantire la massima sicurezza, come anche il riconoscimento dei giusti tempi sui cantieri per evitare che sia la fretta, come talvolta capita, una delle concause di spiacevoli episodi".













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