la campagna

«È una gonna, non un invito», le studentesse di Brunico fanno rumore 

Scelti messaggi forti, anche provocatori: «L’obiettivo è rendere visibile ciò che spesso accade tra le quattro mura domestiche»
L'INIZIATIVA Al Pascoli ogni martedì rumore contro la violenza sulle donne


Massimiliano Bona


BRUNICO. «È una gonna, non certo un invito»: questo è uno dei messaggi scritti col gesso sull’asfalto dalle studentesse e dagli studenti di Brunico nell’ambito della campagna di sensibilizzazione «Ankreiden» che ha coinvolto scuole italiane e tedesche.

Passeggiando per il capoluogo della Pusteria, in questi giorni, non si può fare a meno di fermarsi almeno un istante a riflettere. «Abbiamo raccolto dichiarazioni, citazioni, episodi e slogan provocatori sul tema della violenza e li abbiamo scritti con il gesso in corrispondenza dei punti più frequentati della città per rendere visibile negli spazi pubblici ciò che spesso accade dietro le mura domestiche».

L’azione mira a sensibilizzare e incoraggiare le persone a parlare apertamente di questa tematica e a non trincerarsi dietro il silenzio. Le nuove generazioni, come conferma l’azione a Brunico, sono particolarmente sensibili al tema, poco importa se si tratti di maschi o di femmine e questo è un messaggio importante in termini di cambiamento. Un cambiamento vero che parte dalla base della nostra società.

I ragazzi, poi, hanno voluto ricordare alcune delle vittime di violenza, da Giulia Cecchettin (ammazzata dall’ex fidanzato) a Concetta Marruocco, a cui il marito ha inferto 39 coltellate, fino a Annalisa D'Auria, uccisa a Rivoli. Il compagno le scrisse: «Vi ho scoperti e domani vi vengo a beccare».

 













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