«È una gonna, non un invito», le studentesse di Brunico fanno rumore
Scelti messaggi forti, anche provocatori: «L’obiettivo è rendere visibile ciò che spesso accade tra le quattro mura domestiche»
L'INIZIATIVA Al Pascoli ogni martedì rumore contro la violenza sulle donne
BRUNICO. «È una gonna, non certo un invito»: questo è uno dei messaggi scritti col gesso sull’asfalto dalle studentesse e dagli studenti di Brunico nell’ambito della campagna di sensibilizzazione «Ankreiden» che ha coinvolto scuole italiane e tedesche.
Passeggiando per il capoluogo della Pusteria, in questi giorni, non si può fare a meno di fermarsi almeno un istante a riflettere. «Abbiamo raccolto dichiarazioni, citazioni, episodi e slogan provocatori sul tema della violenza e li abbiamo scritti con il gesso in corrispondenza dei punti più frequentati della città per rendere visibile negli spazi pubblici ciò che spesso accade dietro le mura domestiche».
L’azione mira a sensibilizzare e incoraggiare le persone a parlare apertamente di questa tematica e a non trincerarsi dietro il silenzio. Le nuove generazioni, come conferma l’azione a Brunico, sono particolarmente sensibili al tema, poco importa se si tratti di maschi o di femmine e questo è un messaggio importante in termini di cambiamento. Un cambiamento vero che parte dalla base della nostra società.
I ragazzi, poi, hanno voluto ricordare alcune delle vittime di violenza, da Giulia Cecchettin (ammazzata dall’ex fidanzato) a Concetta Marruocco, a cui il marito ha inferto 39 coltellate, fino a Annalisa D'Auria, uccisa a Rivoli. Il compagno le scrisse: «Vi ho scoperti e domani vi vengo a beccare».