l'iniziativa

Al Pascoli ogni martedì rumore contro la violenza sulle donne

Almeno fino a Natale, ogni martedì due classi della scuola a turno scenderanno in cortile. Per un minuto leggeranno testi, reciteranno slogan e suoneranno per dire basta a ruoli di genere, abusi e femminicidi
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BOLZANO. Dei minuti di silenzio, le ragazze non ne possono più. Adesso che il femminicidio di Giulia Cecchettin ha catalizzato l’attenzione di tutta Italia intorno alla lotta femminista per pari diritti e opportunità, vogliono fare rumore. A Bolzano, la scuola risponde. Il liceo Pascoli ha deciso di «istituzionalizzare» il minuto di rumore, per far sentire la sua voce e dichiarare in maniera continuativa la sua volontà di eliminare la violenza maschile.

La proposta è arrivata dal collegio docenti, dove è stata discussa e approvata l’iniziativa «Un minuto di rumore», che si ripeterà ogni settimana almeno fino a Natale, e probabilmente anche oltre.

Ogni martedì, alle 10.48 due classi a turno scenderanno nel cortile antistante l’istituto, nel quartiere Firmian, e per un minuto esprimeranno il loro pensiero sul tema della violenza di genere. Leggeranno testi in prosa o poetici, reciteranno slogan, intoneranno canzoni. Se vorranno, potranno anche suonare strumenti musicali.

Per far prendere piede all’iniziativa, il collegio docenti ha deciso di lasciare che le classi partecipino spontaneamente. Due alla volta, a turno, potranno annotare la loro adesione nel calendario che da ieri è affisso nell’atrio, accanto alla portineria dell’istituto.

Alcune studentesse e studenti ne hanno già parlato in famiglia. L’idea piace. «Grazie a tutti gli studenti e le studentesse che vorranno fare rumore e alzare la loro voce, consapevoli che il silenzio è spesso complice nelle situazioni di violenza, e che vorranno urlare in rappresentanza del liceo Pascoli e della società civile il rispetto per la dignità e la vita libera di ogni donna», scrive in una lettera un genitore.

Sarà un minuto a settimana, una cinquantina di studentesse e studenti alla volta. E chissà che il minuto di rumore, di poesia, di musica non aiuti ragazze (e ragazzi) a percepire la scuola e la classe come ambienti più sicuri, dove l’espressione di sé ha cittadinanza, e magari a sviluppare il discorso in altri contesti. Un’iniziativa stimolante, quindi, per ampliare conoscenze e sensibilità, e magari avere uno sguardo più nitido sulla cultura patriarcale.

Anche altre scuole superiori hanno adottato iniziative contro la violenza di genere. Al Carducci, ad esempio, nei giorni scorsi tutte le classi si sono riunite intorno alla panchina rossa davanti all’entrata per un minuto di rumore. All’istituto Galilei invece un gruppo di studentesse e studenti ha messo in scena sul palco dell’aula magna una serie di performance.

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