il lutto

Corvara piange Elia Amadori, panettiera dagli anni Cinquanta 

È nata a Bolzano e poi assieme al marito ha gestito l’attività a Corvara per decenni. Forniva il pane anche ai masi di alta montagna. Lascia 5 figli, un fratello e una sorella


Ezio Danieli


CORVARA. Parecchi residenti a Corvara hanno voluto dare l'ultimo saluto a "La Peca", che è stata per alcuni decenni l’apprezzata panettiera del paese. Erano davvero numerosi, dunque, i badioti l'altro giorno nella chiesa parrocchiale per la messa e il funerale di Elia Amadori vedova Seppi, morta per un arresto cardiaco all'età di 92 anni.

Attorno alle quattro figlie (Patrizia - sposata con il titolare dell'hotel Italia di Corvara - Daniela, Christina e Caterina) e al figlio Silvano, c'erano la sorella Carmen (preziosa e valida collaboratrice a Bolzano del sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige) e il fratello Franco con le rispettive famiglie.

C'erano anche i 15 nipoti e i quattro pronipoti della signora Elia che, assieme al marito Angelo (scomparso 16 anni fa), ha scritto una pagina importante di Corvara soprattutto quando il paese dell'Alta Badia non aveva ancora conosciuto il benessere portato del turismo. Elia e Angelo Seppi erano arrivati negli anni Cinquanta a Corvara aprendo una panetteria in via Col Alto nei pressi dell'Hotel Perla.

L'albergo, assieme al Posta, era uno dei pochi in paese a quei tempi. Elia e Angelo iniziarono fra il 1956 ed il 1957 a confezionare il pane nella varie forme. Facevano di tutto con i vari ingredienti, compresi tipici della vallata ladina. Il loro era l'unico panifico del paese, anche quando Corvara aumentò il suo ruolo turistico. Si sposarono due anni dopo e dalla loro unione nacquero cinque figli con l'unico maschio, Silvano, che ha ereditato la professione dei genitori tanto che ora è proprietario della Furnaria Seppi che produce ancora pane in un laboratorio che si trova nella zona artigianale del paese.

Nei primi tempi e anche successivamente Elia è sempre stata attiva nel panificio di Corvara, sempre pronta a soddisfare le richieste dei paesani e dei tanti turisti che si rivolgevano nel suo negozio per fare le compere. Non è una coincidenza se proprio in occasione del funerale una folla commossa e riconoscente abbia voluto partecipare al suo ultimo viaggio, quasi per dirle un grazie sincero per la dedizione e l'impegno per il lavoro svolto.













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