«Era un iceclimber preparato: vittima di una terribile sfortuna»

VAL GARDENA. Una sfortuna fatale. Erano ben attrezzati i due iceclimber della provincia di Novara che si sono avventurati ieri in Vallunga, verso una delle cascate di ghiaccio che rendono il...



VAL GARDENA. Una sfortuna fatale. Erano ben attrezzati i due iceclimber della provincia di Novara che si sono avventurati ieri in Vallunga, verso una delle cascate di ghiaccio che rendono il territorio di Selva un’attrazione per gli alpinisti. “Stavano per raggiungere la cascata individuata come meta di giornata - racconta Hubert Moroder, capo del soccorso alpino della Gardena - erano in un canale abbondantemente innevato. Poco prima di mezzogiorno la tragedia è accaduta in un attimo, c’è stato quel maledetto distacco di un lastrone di ghiaccio e ha colpito uno dei due ragazzi. È scivolato e precipitato per duecento metri, ha sbattuto sulle rocce. Una caduta terribile. Arrivati sul posto - continua la testimonianza di Moroder - non è stato difficile individuare il corpo del giovane. I due alpinisti erano senza Artva, ma abbiamo visto subito la zona dove si era arrestata la caduta, avvenuta lungo un pendio ripido. Estratto il corpo dalla neve e dal ghiaccio, il personale sanitario di emergenza ha cercato di rianimare il giovane. L’hanno intubato, ma non è stato possibile salvarlo”. Il compagno di escursione di Gabriele Torno, trentacinquenne di Pernate, in provincia di Novara, se l’è cavata. Era sotto choc dopo il terribile incidente che ha visto morire l’amico, ma non era ferito. È stato riaccompagnato a fondovalle dai soccorritori, in un triste, desolato rientro a casa. “I due alpinisti erano attrezzati e preparati - conferma Moroder - La tragedia è stata una terribile sfortuna”. Nella foto accanto i soccorsi, sotto le ricerche sul monte Spico (foto Soccorso alpino di Campo Tures)













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