Impianti a fune, cresce la portata 

A fine 2016, le 369 infrastrutture trasportavano 523 mila persone l’ora



DOLOMITI. Cala il numero degli impianti a fune diffusi e operativi in Alto Adige, ma aumenta il numero degli utenti, di quanti cioè vengono portati in quota da seggiovie e funivie. A fine 2016 gli impianti erano 369 e la loro complessiva portata era salita a quota 523 mila persone all’ora.

L’Istituto provinciale di statistica Astat, in collaborazione con l’Ufficio funivie, ha pubblicato la trentesima edizione di “Impianti a fune in Alto Adige”. Nel volume vengono presentati i principali dati statistici relativi agli impianti a fune secondo la fotografia che poteva essere “scattata” a fine 2016 analizzandone sia l’offerta che la domanda.

La pubblicazione si compone di due parti: la prima descrittiva, la seconda tabellare. Nella prima parte vengono esposti i dati strutturali, l’utilizzo degli impianti, i dati economici e i confronti con altri ambiti territoriali. Nella seconda parte vengono invece presentati i dati relativi ai singoli impianti funiviari. A fine 2016, in Alto Adige, erano dunque operativi 369 impianti a fune, sei meno dell’anno precedente e ben 69 meno rispetto alla panoramica che riassumeva la situazione del 1980.

Diminuiscono gli impianti, dunque, ma aumenta di molto la capacità degli stessi: se nel 1990 la portata degli impianti a fune distribuiti in Provincia di Bolzano era di 382.000 persone all’ora, nel 2016 ha raggiunto quota 523.000, con un incremento vicino al 40 per cento.

La crescita è frutto principalmente della notevole evoluzione del settore dal punto di vista tecnico: basti pensare che la portata media di un impianto a fune è passata dalle 202 persone all’ora nel 1960 alle 1000 del 1995, sino a raggiungere le attuali 1.418 persone all’ora.

Per quanto riguarda il numero di persone trasportate, la stagione 2015/2016 ha fatto registrare il quarto dato più alto di sempre per quanto concerne i periodi invernali con 126 milioni 837.616 persone. Con 7 milioni 756.016 persone, invece, l’estate 2015 è stata assolutamente da record. Si confermano insomma due tendenze relativi agli impianti di risalita in provincia, da un lato la diminuzione delle strutture, dall’altro la loro evoluzione tecnica, che consente di incrementare il numero di persone trasportate e di conseguenza permette ottimizzare i tempi di utilizzo degli stessi impianti e di piste, strutture ricettive, sentieri e attrazioni in generale.













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