Prima pietra al TechPark, l’industria verso il futuro 

La cerimonia ieri a Brunico. Simbolico via al cantiere da 30 milioni nell’area in via Europa Nascerà un centro d’eccellenza per il settore dell’auto, in collaborazione con università e imprese


Marco Pellizzari


Brunico. Si è tenuta ieri pomeriggio a Brunico, nell’area in via Europa fino a pochi mesi fa stazione delle corriere, la cerimonia della posa della prima pietra del “Noi TechPark”, destinato a diventare un centro d’eccellenza del settore dell’industria dell’automobile in Alto Adige e non solo.

L’iniziativa era partita proprio dalle imprese del settore dell’automobile in Pusteria - Gkn Driveline, Gkn Sinter Metals e Intercable - affiancate da Alupress di Bressanone e Autotest di Fortezza, che nel 2017 si erano rivolte al presidente della Provincia Arno Kompatscher proponendo la realizzazione dell’opera.

A fare gli onori di casa davanti a un pubblico di tecnici, imprenditori e autorità, è stato il direttore del Noi TechPark Ulrich Stoffner, che ha ricordato i numeri del settore automotive in Alto Adige: 800 aziende con 16.000 dipendenti che realizzano, con oltre un miliardo di euro di fatturato, il 50% dell’export altoatesino.

La presidente del Noi Tech Park Helga Thaler Ausserhofer ha posto dal canto suo l’accento sul carattere innovativo del progetto brunicense, che vede coinvolte, oltre alle aziende citate, la Provincia, l’Università di Bolzano, la Camera di commercio e in futuro anche il Comune per la gestione del distretto polifunzionale.

Al Noi TechPark di Brunico si farà ricerca e formazione nel campo dell’ingegneria industriale, delle tecnologie produttive, dell’automazione e della digitalizzazione. Vi saranno inoltre spazi per congressi ed eventi di vario genere, anche a disposizione della collettività. Un parcheggio sotterraneo garantirà oltre 300 posti macchina.

Un’altra colonna portante della nuova struttura brunicense sarà l’Università di Bolzano, la cui presidente Ulrike Tappeiner, dopo aver sottolineato lo straordinario sviluppo dell’industria manifatturiera in Alto Adige a partire dagli anni ’70, ha garantito l’impegno dell’università nella formazione duale di ingegneri del settore. “L’Alto Adige – ha detto Tappeiner – non può essere spettatore passivo e solo le strategie decentrate di cooperazione fra vari attori come quella di Brunico possono avere successo”.

Il sindaco Roland Griessmair ha ricordato tra l’altro come l’area su cui sorgerà il TechPark è stata ceduta dal Comune alla Provincia in cambio di quella della caserma “Enrico Federico”, dove sorgeranno abitazioni secondo concetti innovativi.

Kalus Mutschlechner della Intercable, presidente del cluster Automotive Excellence Südtirol, ha invece posto l’accento sulla necessaria cooperazione in campo tecnologico fra aziende che prima si vedevano come concorrenti.

Il Noi TechPark di Brunico, progettato dallo studio di architettura Kerschbaumer Pichler & Partner, costerà 30 milioni di euro, 5 dalla Provincia e il resto finanziato da imprese e Fondo nazionale di Sviluppo e coesione con fondi europei.

Si avvarrà di tecnologie innovative nel settore del risparmio energetico e sarà pronto nel 2022. Il progetto prevede anche l’installazione all’interno dell’infrastruttura di ricerca Noi Tech Research di un sistema di accumulo di idrogeno, grazie al quale sarà possibile lo stoccaggio di energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico tramite conversione in idrogeno.

Nei periodi di picco dei consumi l’idrogeno può essere convertito in energia elettrica per i consumi dello stabile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità