Scalatore colpito e ucciso da un lastrone di ghiaccio 

Centrato dalla massa nevosa Gabriele Torno, 35 anni, è volato per 200 metri Era della provincia di Novara. Con un amico stava per salire la via su una cascata



VAL GARDENA. Tragico sabato anche in Vallunga a Selva Gardena, dove un lastrone di ghiaccio ha ucciso un giovane di Pernate (provincia di Novara), Gabriele Torno di 35 anni, che con un amico stava percorrendo un canale innevato e si stava preparando a scalare una cascata di ghiaccio. I due erano privi di Artva, l’apparecchio che favorisce il rinvenimento sotto la neve. La valanga, di dimensioni non grandi, si è staccata e ha centrato lo scalatore trascinandolo poi per circa 200 metri a valle. Il suo compagno ha avvisato il soccorso alpino intervenuto rapidamente riuscendo a localizzare il corpo privo di vita recuperato poi con il verricello dall’elicottero Pelikan che ha provveduto poi a recuperare anche il compagno.

Il corpo senza vita del giovane di Novara è stato composto nel cimitero di Selva Gardena. I soccorritori dei Catores e i vigili del fuoco di Selva hanno individuato il corpo in un punto che ha reso più semplice l’intervento rispetto a un anno fa quando, a 500 metri di distanza, s’era verificata un’altra tragedia. Allora il corpo di un 22enne aspirante guida alpina del Baden Wuttenberg, Franz Xaver Mayr di Allgäu, era rimasto sepolto sotto 5 metri di neve scandagliata dagli uomini del soccorso alpino, dai vigili del fuoco di Selva e di Santa Cristina, dai carabinieri del Centro di addestramento di Vallunga con l’assistenza dell’elicottero e degli uomini di Aiut Alpin Dolomites che avevano rilevato dei segnali con le apposite apparecchiature. L’arrampicatore purtroppo non aveva con sé l’Artva. C’era aldo nella parte alta della Vallunga e inoltre la cascata sulla quale è precipitata la valanga era instabile in alcuni punti. Il fronte della valanga caduta un anno fa era molto ampio, dai 150 ai 200 metri, La lunghezza della slavina era di circa 600 metri. La massa nevosa era alta cinque metri ed era composta da alberi e materiale caduto. Tutto si era verificato nel primo pomeriggio sulla “Missione impossible”, la cascata di ghiaccio che caratterizza la Vallunga. Due iceclimber germanici - entrambi molto preparati – indossavano l’abbigliamento consono e avevano già raggiunto la cima della cascata di ghiaccio. Stavano scendendo a corda doppia dalla stessa. All’improvviso si era staccata un valanga enorme che aveva colpito la cascata di ghiaccio. Il climber di 29 anni aveva sentito il rombo della neve che cadeva ed era riuscito a mantenersi in una situazione di riparo dove era stato poi soccorso con il verricello dal Pelikan 2 che aveva partecipato alla prima operazione di soccorso. Portato all’ospedale era stato giudicato guaribile in pochi giorni. Il secondo iceclimber era stato centrato in pieno dalla slavina e trascinato verso valle dove il suo corpo era rimasto sepolto da cinque metri di neve. (e.d.)













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