Vittorio Veneto sparisce e il rifugio diventa un caso 

Urzì: «Tolto il nome storico della vittoriosa battaglia della Grande guerra» Sartori (Cai): «La politica non c’entra: era un riferimento alla sezione del Club»


di Fausto Da Deppo


VALLE AURINA. Il nuovo rifugio al Sasso Nero, a quasi tremila metri di quota in Valle Aurina, avrà anche un nuovo nome. Ma se per ricostruire (un centinaio di metri più in alto) la storica struttura alpina che risaliva al 1894 sono serviti circa 3,7 milioni di euro, per ribattezzarla è in corso una discussione che ha preso il colore della polemica.

Perché il vecchio rifugio si chiamava "Vittorio Veneto al Sasso Nero" e l’esclusione probabile di Vittorio Veneto da targhette, insegne e mappe ha fatto infuriare Alessandro Urzì, consigliere provinciale di L’Alto Adige nel cuore, che vede "scomparire" quel nome "sotto i colpi di un’incomprensibile follia revisionistica della Provincia. Che questo accada nel centenario della conclusione della Grande Guerra e della battaglia vittoriosa proprio di Vittorio Veneto (oggi simbolo di pace e riconciliazione, peraltro) appare ancora più sconcertante”.

Insomma, sostiene Urzì, la Provincia e in particolare l’assessore al patrimonio del Partito Democratico Christian Tommasini avrebbero accolto una richiesta dei secessionisti: “Chiara l’impronta della richiesta su un nome considerato provocatoriamente e ingiustamente “scomodo” da alcuni estremisti in Alto Adige – sottolinea il consigliere - chiara la dichiarazione di capitolazione senza condizioni annunciata dal Pd”.

Per Tommasini, nulla di tutto questo: “Il rifugio è nuovo e una cosa nuova ha un nome nuovo. Per questo, non parlerei nemmeno di cambio di nome”.

Claudio Sartori, presidente del Cai altoatesino, non vorrebbe neppure sentir parlare di politica, “non dove la politica non c’entra, come in questo caso”. E spiega: “Vittorio Veneto è il nome della sezione Cai proprietaria un tempo del rifugio. Nessun riferimento alla battaglia. Il rifugio passò poi per un breve periodo alla sezione di Brunico, eppure non fu chiamato Brunico al Sasso Nero. Ora è della Provincia e se si chiamerà semplicemente Rifugio al Sasso Nero nessuno avrà tolto nulla al nome”.

“Abbiamo chiesto a Cai e Avs (Club alpino italiano e Alpenverein Südtirol, ndr) di farci delle proposte sull’intitolazione del rifugio – aggiunge Tommasini - Aspettiamo”. Intanto, l’assessore e vice presidente della Provincia, dalla polemica passa alla sottolineatura di una collaborazione, “quella tra Cai e Avs, che insieme per la prima volta e pariteticamente, senza pesare quote tedesche e quote italiane, sono fianco a fianco nel segno di un rifugio che rappresenta un’iniziativa felice e nuova”.

La notizia, per Sartori, a questo punto è quella della data dell’inaugurazione del ricostruito rifugio: “Sarà il 21 o il 28 luglio, dipenderà dalle condizioni meteorologiche”.

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